Giovedì 18 Aprile 2024

L’ultimo divieto dei talebani Donne mai in viaggio da sole

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Ancora un passo indietro per i diritti delle donne nell’Afghanistan dei

talebani. L’ultima stretta imposta dagli ’studenti coranici’ vieta di viaggiare da sole per distanze oltre i 72 km, stabilendo anche che dovranno "sempre essere accompagnate durante il tragitto da un parente maschio della famiglia". Pubblicata dal ministero della promozione della virtù e della prevenzione del vizio, ricostituito a vent’anni di distanza dai mullah subito dopo la presa di Kabul a Ferragosto. La raccomandazione invita inoltre gli autisti "a non accettare sui bus donne che non indossano il velo islamico" e a fermarsi ogni quattro ore per pregare. Una prescrizione che si precisa quale tipo di velo sia obbligatorio indossare e che già circolava sui social ma che rende sempre più drammatica la condizione di sudditanza delle afghane. "Questo nuovo ordine va sempre più nella direzione di rendere le donne prigioniere, visto che toglie loro la possibilità di muoversi liberamente, recarsi in un’altra città, fare affari o anche poter fuggire se subiscono atti di violenza in casa" denuncia Heather Barr di Human Rights Watch. "Ogni giorno scopriamo un po’ di più chi sono davvero i talebani, qual è la loro visione in materia di diritti delle donne: è veramente un’immagine molto cupa". Peraltro la nuova direttiva giunge solo a qualche settimana di distanza dall’invito dello stesso ministero alle tv afghane a "non trasmettere più serie e soap opera in cui recitano attrici donne" e a imporre alle giornaliste di "indossare il velo islamico". Limitazioni della libertà che si affiancano alle altre come il divieto di ascoltare musica in macchina, fatto osservare anche con posti di blocco per le strade di Kabul. Tutto questo mentre cadono i 100 giorni dall’esclusione delle ragazze dal diritto all’istruzione a partire dalla scuola secondaria in gran parte del Paese, nel frattempo sempre più povero. L’Onu stima che oltre metà della popolazione sia a rischio di penuria alimentare grave dato che quest’inverno sull’Afghanistan si sta abbattendo una ’valanga di fame’ per il perdurante isolamento e la sospensione di gran parte degli aiuti internazionali. Resta forte la preoccupazione per la sorte di Grant Bailey, il 50enne inglese che lavorava per una ong scomparso da una settimana, dopo essere stato fermato a Kabul. Il suo arresto, avvenuto sotto la minaccia delle armi, è stato confermato dal Foreign Office, senza però fornire dettagli sui motivi né sull’attuale luogo di detenzione. Il caso viene seguito a distanza, visto il ritiro dei diplomatici di Londra, insieme agli altri occidentali.

red. est.