L’ultima della Sardina "Coltivo marijuana a casa" La provocazione di Santori spacca la sinistra

La posizione dell’ex volto nuovo della politica infiamma il Pd bolognese. Esplodono le polemiche, ma lui si giustifica: "Così non alimento la criminalità". E poi l’appello: "Il Parlamento deve legiferare sulla legalizzazione"

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Mattia Santori torna a fare parlare di sé. E della sua battaglia per la legalizzazione della cannabis. Giorni fa a Milano, l’ex leader delle Sardine ha rivelato di coltivarne tre piantine in casa, per uso personale. "Acquisto i semi da un canapaio che paga le tasse – ha detto – ho comprato le mie attrezzature, e tutto questo è già legale. In questo modo so dove vanno i miei soldi". Ha scatenato una bufera. Santori, d’altra parte, è abituato a dichiarazioni che fanno titolo. Come quando, a inizio carriera, dice, parlando delle Sardine: "Siamo la prima, vera alternativa al sovranismo e al populismo di destra".

È il 19 gennaio 2020, a Bologna. Santori si gode il successo della manifestazione organizzata dal suo movimento. Le Sardine stipano in piazza VIII Agosto 40mila persone. Manca una settimana esatta alle elezioni regionali che in Emilia-Romagna vedranno la conferma del governatore dem Stefano Bonaccini. Vittoria ottenuta grazie anche (addirittura in buona misura, secondo alcuni) all’appeal delle Sardine. Una novità che è servita a ridare spinta ed entusiasmo all’elettorato di sinistra. Qualcuno ha definito le Sardine un "movimento ‘spintaneo’", nato in laboratorio per trascinare alle urne elettori disillusi. Archiviate le regionali, in effetti, le Sardine hanno via via perso visibilità. E con loro lo stesso Santori. La sardina torna alla ribalta nell’agosto 2021. Annuncia la sua candidatura – da indipendente – nella lista del Pd alle comunali di Bologna. Sarà il candidato più votato dei dem. Consigliere comunale, riceve dal sindaco le deleghe a turismo, politiche giovanili, grandi eventi sportivi.

Nelle fila del Pd, va detto, non tutti hanno applaudito l’exploit elettorale di Santori. Al di là dei sorrisi d’ordinanza, nell’ala dem più conservatrice certe sue posizioni vengono maldigerite.

Come appunto per la spinta impressa da Santori sul tema della legalizzazione e dell’autoproduzione della cannabis. Basta ricordare la manifestazione organizzata dalle Sardine a Bologna, nel maggio 2021, quando allineano in piazza 6.000 piante di cannabis legale. O l’organizzazione della campagna ‘Cannabis talk’, con dibattito nelle commissioni consiliari in Comune.

Ora l’ennesima accelerazione, a Milano, durante gli Stati generali sulla cannabis. E l’invito al Parlamento "a legiferare e accettare una situazione che già esiste nel Paese". Anche in questo caso, una parte del Pd mastica amaro. Mentre l’ala sinistra del partito e della coalizione sostiene la battaglia di Santori.

Su questo tema, la maggioranza di centrosinistra a Bologna è sempre stata prudente. Il sindaco Matteo Lepore, in campagna elettorale, ha glissato a domande sul tema. C’è chi sostiene che si lasci Santori giocare in proprio, insieme con una parte della maggioranza, una partita scomoda. E che in generale, su questa e altre battaglie, la sinistra e la sardina sarebbero il grimaldello per arrivare a realizzare il progetto – che Lepore considera priorità assoluta del mandato – di fare di Bologna "la città più progressista d’Italia".

Luca Orsi