Epatiti nei bambini, le ipotesi sulle cause. L'ultima bufala no vax: "C’entra il vaccino"

Nel Regno Unito, epicentro della crisi con almeno 108 casi, nessun bimbo ha mai ricevuto il siero. I pediatri italiani: "Solo 11 ricoveri, monitoriamo la situazione". Sul ruolo degli adenovirus, esperti spaccati

Vaccini ai bambini

Vaccini ai bambini

Roma, 27 aprile 2022 - la vasta letteratura di fake news esplosa in due anni e mezzo di Covid è oggetto, da qualche giorno, di una riprogrammazione non meno ardita. Menti strutturalmente complottiste tentano di accreditare un nesso causale tra i casi di epatite pediatrica acuta che stanno emergendo a livello internazionale e i vaccini contro la pandemia. "Al momento i casi di epatiti acute pediatriche continuano a salire in giro per l’Europa e si sta cercando di capire la causa. Per ora ci sono solo ipotesi, chiunque ha certezze deve mostrare i dati", sottolinea Aureliano Stingi, biologo e collaboratore Oms nella battaglia anti fake news.

Tra i fattori scatenanti la malattia gli esperti escludono sia cause ambientali (intossicazione da cibo o da farmaci), sia infezioni da batteri o parassiti, sia classici virus epatici (virus epatite A,B,C, D, E). E il Covid? "Certo, è l’elefante nella stanza", continua Stingi. Ma che c’entrano i vaccini? "Se emergesse un collegamento tra le epatiti pediatriche e Sars-Cov2, negli Stati Uniti la Fda approverebbe molto più velocemente il vaccino per nella fascia di età 2-5 anni", ipotizza il biologo. In Inghilterra, la patria del maggior numero di epatiti pediatriche acute (108 casi con un 8% di trapianti di fegato), la causa virale è intensamente indagata, "anche se l’adenovirus emerso nell’80% dei casi – ragiona Michele Induni, associato al Meyer di Firenze – è di tipo molto comune, e raramente in passato aveva di origine a epatiti, e mai in forma così grave". Tirare le conclusioni è prematuro. Ad esempio, se prendiamo il gruppo di bambini scozzesi colpiti, tre sono finiti in ospedale con il Covid, due erano guariti da più di 90 giorni, cinque erano negativi e solo cinque positivi ad adenovirus. "L’ipotesi adenovirus è credibile visto che per due anni i bambini non sono stati a contatto con i patogeni", si sbilancia l’infettivologo Matteo Bassetti.

Eppure per il mondo No Vax in vena di esplorazioni su temi naturalmente complessi, una patologia sulla quale la scienza indaga senza risposte istantanee è un automatico invito ad arroventare la tastiera. Francesca Donato, europarlamentare leghista nota per le battaglie a prefisso NO, affonda il colpo: "L’epatite autoimmune da vaccino #Covid è una reazione avversa accertata e da non sottovalutare", twitta allegando l’url che riprende uno studio americano del 2021 (quindi scollegato all’attuale emergenza). "Le risposte devono darle medici e ricercatori, non i complottisti del web", replica Nino Cartabellotta (Fondazione Gimbe), esperto di lungo corso: "Nessuno dei 108 bambini con #epatite acuta in #UK aveva ricevuto #vaccino #COVID19", è il puntuale tweet. "Quindi voi potete affermare con certezza che queste epatiti non sono causate dai vostri provvedimenti? Oppure cercate di pararvi il culo dalle schifezze che avete fatto?", insiste un certo Lorenzo Visconti.

Ecco, da giorni sui social il clima è questo. Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatrici, smonta le insinuazioni del web: "La scienza ha i suoi tempi di lavoro. Sbagliato inventare etichette. O legami con il vaccino. Tra l’altro, statisticamente, solo il 35% dei bambini italiani da 5 a 12 anni è vaccinato contro il Covid. Quindi non sottovalutiamo l’emergenza, ma per ora parliamo di appena undici casi. Ai genitori diciamo di contattarci per qualsiasi dubbio. L’esame delle transaminasi è semplice e offre risposte immediate sulla salute del fegato, organo fondamentale. La rete dei settemila pediatri italiani è a disposizione per la sorveglianza". "Massima attenzione ma nessun allarme eccessivo", dichiara il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.

E proprio il ministero aggiorna la situazione con un’articolata nota: "Non ci sono elementi che suggeriscano una connessione tra la malattia e la vaccinazione, anzi diverse considerazioni porterebbero ad escluderla". Idem per l’ipotesi che l’epatite discenda dal contatto con adenovirus (diversi dal Sars-Cov-2) perché "normalmente" questo tipo di virus "non è associato a malattie epatiche". In ogni caso l’adenovirus contenuto nei vaccini a vettore adenovirale anti Covid "è geneticamente modificato" in modo da evitare replicazioni nell’organismo. Insomma, ci sono importanti tracce di lavoro, ma solo la sorveglianza genomica dei ceppi di Sars-Cov-2 eventualmente presenti nei casi di epatite pediatrica acuta permetterà di capire se il Covid "sia un evento incidentale dovuto all’alta circolazione del virus" o se debba essere considerato la causa scatenante "di queste forme di epatite". La scienza non ha ancora certezze, con buona pace dei seminatori di bufale.