Lukashenko-Putin, il fronte comune Dalla Bielorussia può partire l’offensiva

L’opzione per attaccare l’Ucraina dal confine nord. Pronti 30mila soldati russi

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Stati Uniti e Inghilterra sono pronti a fare (quasi) tutto per proteggere l’alleato ucraino in caso d’invasione di Mosca. La Russia, invece, su chi può contare? Ammassati al confine con Kiev oltre 190mila uomini, Putin potrebbe arrivare fino alla capitale, ma, per mantenere sotto controllo l’Ucraina, deve poter far leva su un Colonnello fidato. Chi meglio del presidente bielorusso Alexander Lukashenko (foto)?

Non è un caso che i due Paesi siano impegnati in queste ore in esercitazioni congiunte che oggi dovrebbero vedere tra gli osservatori privilegiati proprio lo zar e il suo omologo, lo stesso che, a ogni bilaterale consuma blocchetti di carta per non perdere una parola di Putin.

Secondo gli analisti militari, più che dal turbolento Donbass a est, Mosca potrebbe muovere l’assalto all’Ucraina dalla frontiera nord, quella con la Bielorussia. Nei giorni scorsi aveva suscitato una certa inquietudine in Occidente la presenza di un ponte tattico in costruzione in Bielorussia lungo il fiume Pripyat. La costruzione sarebbe stata rimossa. Ma la tensione non si placa, in particolare a Korosten, la prima cittadina ucraina che potrebbe essere attaccata nel caso di un’invasione da nord. La Bielorussia è a poche decine di chilometri, così come i 30mila soldati di Putin, schierati oltre confine, ufficialmente per "esercitazioni congiunte".

Lukashenko ha dichiarato che una guerra non sarebbe nell’interesse né della Russia né della

Bielorussia. Troppo tenero, se è vero che poco dopo ha precisato: "Non vogliamo la guerra, ma se qualcuno ha prurito, la risposta sarà completamente asimmetrica". L’Ucraina è avvertita.

red. est.