Martedì 23 Aprile 2024

Lukashenko, il debole che osa E fa perdere tutti

Roberto

Giardina

Lukashenko è una pedina avvelenata. Il pezzo sulla scacchiera che vale poco eppure può far perdere la partita. Ma non è chiaro a chi. Il dittatore della Bielorussia, ha dirottato un aereo per catturare un blogger senza importanza. Vale la pena sfidare l’Occidente, e perdere miliardi di aiuti europei? Il gioco non è chiaro, Putin ha autorizzato l’atto di pirateria? A Est, da Varsavia a Budapest, a Praga, per prudenza si preferisce il silenzio. Lukashenko viola il diritto internazionale, che in realtà è un’illusione. Da sempre è il diritto del più forte, che non rispetta i trattati, tanto meno le regole del traffico aereo. In questo caso, per paradosso, è il debole che osa, sicuro che nessuno vorrà giocare d’azzardo per punirlo.

I marines degli Usa sbarcarono a Tripoli per impiccare i pirati che avevano saccheggiato una nave americana. Ma avvenne nel 1805. Non è un atto senza precedenti. Nel ´56, i francesi dirottarono l’aereo con a bordo Ben Bella, il capo del fronte di liberazione algerino. Noi ricordiamo Sigonella: i caccia Usa costrinsero ad atterrare in Sicilia l’aereo egiziano con i terroristi dell’"Achille Lauro", ma Craxi non obbedì all’amico americano. Non sono alibi per Lukashenko, che si difende con menzogne fantasiose. Il dittatore se ne infischia di noi, dei miliardi di Frau Von der Leyen. A Minsk si vivrà peggio, lui dirà che è colpa nostra. Le parole servono a poco, sa che non si passerà ai fatti. Ha agito da solo o istigato da Putin? Ma forse è un gioco delle parti, Lukashenko rinuncia a punire il blogger per le pressioni del Cremlino. Il pirata dimostra di aver sfidato il mondo, Putin rafforza il suo ruolo: è sempre lui a dettare legge nell’ex impero sovietico. Oppure, non subito, la pedina verrà "mangiata" dallo Zar, che ne ha abbastanza dell’ingombrante alleato, lo ha istigato e fatto cadere in trappola. Una partita senza vincitori, comunque finisca.