Giovedì 18 Aprile 2024

Lucano da Fazio a 'Che tempo che fa', diktat Lega: "Non invitatelo"

Questa domenica il sindaco di Riace sarà ospite di Fabio Fazio ma la Lega non ci sta. Nel frattempo Lucano non ha ancora trovato una fissa dimora

Mimmo Lucano (Ansa)

Mimmo Lucano (Ansa)

Roma, 19 ottobre 2018 - Domenica 21 ottobre Mimmo Lucano, il sindaco di Riace indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sarà ospite della trasmissione 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio in onda in prima serata su Rai1. Dopo l'ok dei legali è ufficiale la partecipazione alla trasmisisone del primo cittadino.

La Lega non ci sta e tuona: "Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull'accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull'onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo un'interrogazione". Queste le parole dei parlamentari della Lega membri della commissione di vigilanza Rai (Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Simona Pergreffi, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Maria Bergesio e Umberto Fusco). 

ANCORA SENZA DIMORA - Nel frattempo il sindaco Mimmo Lucano, in seguito al divieto di dimora disposto dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria, ancora non ha trovato un posto fisso dove stare. Molte sono state le offerte di ospitalità nei suoi confronti, dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris alla sindaca di Calimera (Lecce) Francesca De Vito, per finire ad alcune associazioni dell'Aquila. Eppure Lucano non sembra intenzionato a lasciare la Calabria. De Magistris? "Lo ringrazio, gli voglio proprio bene, ma non posso", ha detto il sindaco. E su Salvini: "Lui rappresenta moltissimo l'autorità istituzionale, io niente: sono uno zero assoluto. Credo semplicemente di sostenere le istanze dei rifugiati e degli ultimi: appartengo a questa categoria, diversa dalla sua". E qualcuno gli chiede se ha veramente dormito in auto. "La sera che è arrivata la decisione del Riesame mi è stato detto di prepararmi e andare via da Riace. Amareggiato, sono stato in macchina, una Giulietta che devo pagare a rate, portando con me una borsa con qualche libro e un maglione, senza sapere neanche dove andare. È giusto che la giustizia faccia il suo corso e poi si dimostrerà dov'è la verità. Ritengo - conclude - di aver fatto sacrifici per inseguire un sogno. Rifarei tutto con entusiasmo, perché ho dato un contributo notevolissimo alla mia comunità contro la rassegnazione, lanciando, almeno per una volta, un messaggio di umanità al mondo. Un motivo di orgoglio".