Lotta e governo. La nuova Meloni cammina sul filo

Come si sta muovendo la leader di FdI in Europa e in patria

L'editoriale di Agnese Pini

L'editoriale di Agnese Pini

Giorgia di governo non sarà (già non è più) Giorgia di lotta. Meloni sa che non può permettersi passi falsi oltre confine, a fronte delle sfide drammatiche che il Paese ha davanti. E sa che nel suo elettorato, volato oltre il 26%, convivono anime ben più trasversali dello zoccolo duro degli esordi, quello che le ha sempre riconosciuto (e l’ha per questo premiata e sostenuta negli anni in cui Fratelli d’Italia era minoranza) una tenace e coerente opposizione rispetto alla presunta sudditanza italiana all’eurozona. Quando il mantra era contro Bruxelles, contro Draghi, contro la Bce.

Giorgia di governo si muove dunque dentro una linea comunicativa prudente, trovandosi nel paradosso di dover talvolta mitigare alleati di coalizione (vedi la Lega di Salvini) che fino a ieri sostenevano Draghi, e che oggi sono ben più barricaderi di lei.

Mettiamo in fila un po’ di istantanee dall’ultima settimana. Il 5 ottobre Meloni si lascia andare alla prima vera dichiarazione critica sul premier uscente. Lo scenario è, non a caso, la riunione dell’esecutivo nazionale del suo partito: "Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e duri da recuperare". Draghi replica aspramente, lei ammorbidisce il tiro: "Nessuno scontro".

La sera stessa, Meloni pubblica un tweet in cui loda la lettera di Ursula von der Leyen ai leader europei sulla crisi energetica. Un’apertura di credito all’Europa: e qui è la sua base elettorale che rumoreggia, tra chi le dà della draghiana e chi l’accusa di aver tradito la sua vocazione politica.

Venerdì 7 ottobre: la bordata arriva da oltralpe, con le infelici e improvvide dichiarazioni della ministra francese Boone sul nuovo governo: "Vigileremo sui diritti e le libertà". Un incidente diplomatico che fotografa il clima controverso dentro cui siamo immersi, tanto in patria che fuori. E che impone due domande: quale linea di coerenza Meloni riuscirà a tenere, in Europa e sui principali dossier all’ordine del giorno, dall’energia alla guerra? E per quanto tempo? Le risposte a queste domande determineranno le scelte e i posizionamenti futuri del nascente governo. E dell’intero Paese.