Giovedì 18 Aprile 2024

Lotta al virus semi promossa Indecisi al bivio

Gabriele

Canè

È un terreno minato in cui è stato, ed è difficile avventurarsi. Per tutti. Una guerra inedita, senza una guida, un manuale su "come gestire una pandemia". Dunque, si è andati per tentativi, non potendo e non volendo imitare i cinesi che hanno diffuso la pestilenza, poi chiuso tutti in casa grazie al "vantaggio" di essere un regime totalitario. Anche negli efficienti Stati Uniti, in cui da mesi si circola spavaldi senza mascherine, i cittadini non sprizzano di gioia, visto che solo 6 americani su 10 promuovono Biden nel contrasto al virus. La maggioranza assoluta, certo, ma abbastanza risicata. Diciamo che se fosse stato il suo predecessore, il politicamente corretto avrebbe titolato: bocciato Trump.

E noi? Noi in generale ce la facciamo andar bene, per così dire, prendendo il buono che arriva dalle dosi, con due varianti, che non sono quella D. La variante F, delle forniture, purtroppo in calo, il che allontana l’immunità di gregge, spingendola verso i pericolosi rigori dell’inverno. E soprattutto la variante N, no-vax che sta contaminando milioni di italiani, anche nella fascia degli ultra sessantenni, i più esposti ai morsi del Covid. E siccome l’età porta saggezza e non incoscienza, bisogna chiedersi il motivo per cui questo succede, partendo da un distinguo molto netto. Perché ci sono i no-vax puri e duri, pochi ma pericolosi per i messaggi che diffondono. Il fatto che in questa nicchia ci siano tanti sanitari è grave, gravissimo, ma facilmente risolvibile: pubblici o privati che siano, vanno messi d’urgenza a fare un altro mestiere. Poi ci sono i boh-vax, i tanti legittimamente indecisi per la cacofonia tra scienziati, per il tira e molla sui vaccini, in particolare su Astrazeneca, quello di loro pertinenza. Vado? Non vado? Boh? Con questi bisogna parlare, ragionare, convincerli. Capiranno. Soprattutto se ci saranno tante dosi. L’unico manuale attualmente conosciuto.

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