"L’ora della riconciliazione Liberi tutti, anche i No vax"

Bassetti e l’uscita dall’emergenza: da aprile inutile chiedere il Green pass "L’obbligo vaccinale per gli over 50 va bene, ma è arrivato in ritardo"

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di Giovanni Panettiere

"Come in ogni guerra, una volta esaurita a marzo l’emergenza, in questo caso sanitaria, credo sia necessaria una sorta di amnistia per i non vaccinati. Quello che è stato è stato, non ha più senso protrarre misure come il Green pass che sono nate per favorire la vaccinazione e non per comprimere la vita delle persone". A porgere in qualche modo un ramoscello d’ulivo al fronte No vax è uno degli infettivologi più minacciato dai duri e puri dell’opposizione alla profilassi contro il Covid, il professor Matteo Bassetti. Il primario d’Infettivologia al San Martino di Genova, proprio alla luce delle minacce ricevute, è stato costretto a vivere sotto scorta.

Da aprile quindi tana libera tutti, No vax compresi?

"Tra due mesi ci avvicineremo ulteriormente al 95% di popolazione over 12 vaccinata, senza contare che, da qui alla pimavera prossima, l’infezione se la piglieranno anche coloro che ancora si ostinano a rifiutare la profilassi. Saranno immunizzati anche loro. A quel punto Il Green pass avrà esaurito la sua funzione, continuare a chiederlo per entrare nei negozi o per prendere un caffé rischierebbe solo di far chiudere il Paese, non nel senso di un lockdown, ma nell’ottica del fallimento delle attività commerciali".

Mandiamo in soffitta anche l’obbligo vaccinale per gli over 50?

"Aministia deve essere, ma a determinate condizioni. Voglio dire che la misura deve rimanere, resta il rammarico per averla introdotta troppo tardi".

Sta di fatto che ci troviamo fra le mani un paese diviso fra Sì vax e No vax, non tira certo una buona aria.

"C’è bisogno di avviare una riconciliazione tra queste due componenti della società. In primo luogo dovremmo smetterla di fornire dati ufficiali sui ricoverati che non distinguono fra chi è in ospedale per sintomi dovuti all’infezione e coloto che, invece, hanno solo il tampone positivi, ma si trovano in reparto per altri motivi. Stessa cosa per il computo dei decessi. Dobbiamo differenziare chi ha perso la vita per una polmonite bilaterale dettata dalla malattia da chi è deceduto con l’infezione, ma a causa di altre malattie"..

E poi c’è il discorso del Green pass.

"Sì, va superato una volta che non sarà più rinnovato lo stato d’emergenza. Tanto a quel punto resteranno solo un due milioni circa d’italiani sotto i 50 anni non protetti con la vaccinazione, è una cifra che ci potremo permettere. Stiamo poi anche parlando di una fascia d’età che generalmente non sviluppa una malattia grave. Lo Stato ha dato la possibilità di proteggersi a tutti, ad aprile saranno affari di chi si ostinerà a non vaccinarsi. Meglio piuttosto investire nel mettere al sicuro i Paesi del terzo mondo per evitare nuove varianti".

Fiducioso per l’autunno prossimo?

"Questo virus non se ne andrà, resterà con noi. I casi positivi ci saranno, ma l’infezione diverrà del tutto endemica e non più un’emergenza. Di fronte a un quadro clinico di polmonite bilaterale torneremo a fare diagnosi differenziale. Non penseremo subito e solo al Covid".