di Elena G. Polidori "Non so se Lega e Forza Italia vogliono vincere". Giorgia Meloni invece si, vuole vincere. A mani basse, se possibile. A pochi giorni, ormai, dalla convention che si terrà, probabilmente a Milano, tra il 6 e l’8 maggio e dove Fratelli d’Italia definirà il proprio programma di governo (non una Fiuggi 2, ma solo una volata in vista delle amministrative di giugno) la leader si avvia verso una consacrazione di donna forte del centrodestra attraverso un sorpasso di Matteo Salvini e della Lega anche in città storicamente vicine al Carroccio come Verona, Asti, Gorizia e persino Palermo, dove Fdi non ha mai brillato, ma dove oggi tutto è considerato invece possibile. Gli ultimi sondaggi Youtrend vedono infatti Fd’i al 21,1%, pochissimo sotto il Pd, un dato tra i più alti mai fatti registrare dal partito mentre la Lega scende, per la prima volta in questa legislatura, sotto al 16%, facendo registrare il dato peggiore dalle politiche di quattro anni or sono. "Meloni - spiega Antonio Noto - ha addirittura il 40% dei consensi degli italiani, il doppio del suo partito, ed ha recentemente scavalcato Conte nella classifica delle persone che più gradite; in sostanza, dopo Draghi viene lei". Più prudente Alessandra Ghisleri, secondo la quale comunque "è senz’altro la Meloni che oggi ’regge la baracca’ del centrodestra" perchè gli altri partiti perdono tutti punti in modo evidente. Ma la prospettiva si fa ancora più rosea, per Meloni, se si guarda alle politiche e a un possibile sistema di voto proporzionale, ma anche se si andasse a votare con l’attuale sistema misto proporzionale-maggioriotario, la Meloni, almeno a detta di uno come Gianfranco Rotondi, che di sistemi elettorali se ne intende, otterrebbe dividendi maggiori se si presentasse da sola alle elezioni. Insomma, Giorgia da sola o sola al ...
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