Londra vuole armare la Moldavia La minaccia di Putin è concreta

Paese a rischio. In Transnistria ci sono 1.500 militari di Mosca, nel sud la regione della Gagauzia è filorussa. Gli analisti: oggi le truppe del Cremlino sono impegnate in Ucraina, in futuro potrebbero mirare a Chisinau

di Alessandro Farruggia

Per prevenire un allargamento del conflitto in Ucraina, la Gran Bretagna ha iniziato a discutere con i propri alleati la possibilità di equipaggiare la Moldavia con armi moderne, in modo da garantirne la protezione contro la Russia: lo annunciato il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss (foto a destra). "Vorrei vedere – ha detto – la Moldavia equipaggiata agli standard della Nato, e questa è un discussione in corso con i nostri alleati. Del resto Putin non ha fatto mistero delle sue ambizioni". "L’invasione russa dell’Ucraina – ha concordato il presidente francese Emmanuel Macron – rappresenta una minaccia per la stabilità dell’intera regione, in particolare per la Moldavia. I recenti incidenti in Transnistria mostrano che non è esclusa la diffusione del conflitto nei paesi vicini".

La Moldavia ha una sua regione, la TrasnistriaPridnestrovie, 500 mila abitanti, che è russofona e assolutamente filorussa e dopo una breve guerra, nel 1992, si è staccata da Chisinau e si è autoproclamata indipendente. In Trasnistria sono presenti, formalmente come peacekeepers, truppe russe eredi della 14° armata del generale Lebed che mise fine alla guerra tra Moldavia e Trasnistria e che sono stimate oggi in soli 1.500 uomini dei quali 6-700 combattenti (82 e 114° battaglione motorizzato più un distaccamento di elicotteri) e che custodiscono il deposito militare di Cobasna.

Discorso simile ma esito diverso per la regione meridionale moldava della Gagauzia, turcofona e russofona e in buona parte filorussa con la quale Chişinău nel 1994 ha trovato un accordo concedendo una larga autonomia. "Non crediamo che ci sia una minaccia immediata sia coinvolta nella guerra – ha detto tre giorni fa all’Eroparlamento la presidente della Moldavia, Maria Sandu – ma la presenza di truppe russe in Trasnistria viola la nostra neutralità e la nostra indipendenza". Lo scorso aprile il generale Rustam Minnekayev, capo del Distretto militare centrale russo, aveva affermato che l’obiettivo di Mosca era strappare all’Ucraina tutta la costa in modo da costruire un collegamento con la Transnistria. Il problema è che i russi in questa guerra hanno già tentato di prendere Odessa per poi spingersi verso la Moldavia, ma sono stati respinti a Mikolaiev e ricacciati dagli ucraini a metà strada con Kerson e le unità russe distano oggi circa 120 km in linea d’aria dalla Trasnistria.

"L’ipotesi di un attacco russo alla Moldavia – osserva il direttore del Nato Defence College, Alessandro Politi – è oggi irrealistico. I russi hanno provato per settimane a prendere Mikolayev e non ci sono riusciti. Senza avere un fronte terrestre da Mikolayev l’ipotesi di uno sbarco ad Odessa è del tutto improbabile e se fosse fatto finirebbe malissimo". "Quanto all’ipotesi che Londra abbia offerto di modernizzare l’esercito moldavo – prosegue Politi – non è niente di più di un gesto politico, al pari della famosa dichiarazione di protezione della Finlandia che non ha alcun vincolo giuridico in caso di attacco russo. L’eventuale tentativo di portare la Moldavia nella Nato peraltro non avrebbe successo perché le regole della Nato prevedono che sia il paese in questione, come hanno fatto Finlandia e Svezia, a chiedere l’adesione e la Moldova non ha alcun interesse a farlo, perché vuole provare a recuperare la Transnistria, come ha fatto con successo con la Gagauzia".

"Nel breve periodo, cioè in questa guerra – osserva l’analista Marco Di Liddo del Cesi – non vedo realistico un attacco russo alla Moldova sia perché il focus è sul Donbass sia perché russi hanno già tentato in una prima fase della guerra di prendere Mikolaiev e hanno fallito e ora vogliono concentrarsi su obiettivi più limitati, come il Donbass. Ma gli inglesi hanno voluto fare un gesto in prospettiva perché nessuno sa se nel lungo periodo i russi non decidano di tornare all’idea originaria. È possibile che il conflitto congelato da trent’anni possa prima o poi riaprirsi e Londra vuole evitare che i moldavi siano travolti".

"Che i russi siano interessati ad Odessa e a riconnettersi con la Trasnsnistia – osserva il generale di corpo d’armata Mauro Del Vecchio – lo abbiamo visto anche in questa guerra: hanno già provato a raggiungerla ma sono stati fermati prima di Mikolayev. In questo momento le loro priorità sono altre, il Donbass e tenere Kerson e Melitopol. Ma se la guerra dovesse andar loro bene in Donbass potrebbero anche tornare a rispolverare il vecchio obiettivo. In questo senso, armare la Moldavia è una operazione preventiva che ha un sua logica, ma ha anche una controindicazione: potrebbe essere vista dai russi come una provocazione e una scusa per intervenire".