Giovedì 18 Aprile 2024

Londra stoppa il siero ai ragazzini sani

Gli esperti del comitato medico scientifico britannico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson sulla campagna vaccinale anti Covid (Jcvi) hanno negato ieri la luce verde alla somministrazione – pur autorizzata dalle agenzie del farmaco – dei vaccini anti Covid ai bambini e ragazzi sani fra i 12 e i 15 anni. Secondo l’organismo, il rapporto fra rischi e benefici per questa fascia d’età non suggerisce il via libera basato solo su considerazioni di cautela sanitaria generale, mentre la vaccinazione fra i giovanissimi rischierebbe di creare intoppi all’attività scolastica.

L’estensione di massa della campagna vaccinale sotto i 16 anni era stata già oggetto di pareri contrari di diversi fra i più autorevoli accademici britannici nelle ultime settimane, inclusi alcuni consiglieri dell’esecutivo. Secondo la raccomandazione formalizzata dal Jcvi, la somministrazione dei vaccini in due dosi andrà garantita, sotto i 16 anni e sopra i 12, solo a circa 200mila fra ragazzi e bambini residenti nel Regno classificati come vulnerabili e a maggior rischio a causa di patologie pregresse: in particolare con diagnosi di disfunzioni croniche al cuore, malattie polmonari o del fegato. L’esclusione dei bambini sani è stata motivata dal combinato disposto fra i rischi marginali legati ai pur rarissimi effetti collaterali di casi d’infiammazione cardiaca rilevati nella somministrazione di Pfizer e "l’insufficienza di evidenze" sperimentali sul vantaggio che tale vaccino potrebbe offrire loro dato il limitato impatto del coronavirus, specialmente in forma grave, su questa fascia d’età.