Venerdì 13 Giugno 2025
MARCO PRINCIPINI
Cronaca

L’omicidio in diretta. Sblocca l’iPhone del figlio. E trova il selfie del killer

L’assassino dopo aver accoltellato il 32enne gli ha preso il cellulare per girare un filmato. Il processo si aprirà l’11 settembre, a giudizio c’è il vicino di casa della vittima.

L’assassino dopo aver accoltellato il 32enne gli ha preso il cellulare per girare un filmato. Il processo si aprirà l’11 settembre, a giudizio c’è il vicino di casa della vittima.

L’assassino dopo aver accoltellato il 32enne gli ha preso il cellulare per girare un filmato. Il processo si aprirà l’11 settembre, a giudizio c’è il vicino di casa della vittima.

Il video-selfie come firma di un omicidio. Le cronache di provincia sputano una storia agghiacciante. Con un particolare che ora potrebbe ulteriormente inchiodare il presunto assassino: Giacomo Friso, 34 anni, a processo per l’accoltellamento mortale del vicino di casa Michael Boschetto, 32 anni. "Omicidio aggravato" avvenuto a Villafranca Padovana sabato 27 aprile 2024 di mattina presto.

La stampa locale, rilanciata dall’Ansa, svela il macabro colpo di scena. Il padre della vittima, armeggiando con le possibili password dell’Iphone del figlio – dispositivo che gli investigatori non erano riusciti a sbloccare – avrebbe trovato tra le ultime immagini proprio un video-selfie del presunto killer.

Dopo aver sferrato quattro coltellate a Boschetto, Friso – noto per problemi di tossicodipendenza – si sarebbe impossessato del cellulare della vittima e non avrebbe resistito al compiacimento di filmarsi: quasi uno sfregio, nella presunzione che nessuno sarebbe riuscito ad aprire la memoria di quell’Iphone.

Il frame che riprende il volto di Friso, trovato nei giorni scorsi dal papà di Boschetto, è un documento importante. Perché il videoselfie, oltre a confermare l’esatto luogo del delitto, potrebbe essere stato scattato con Boschetto agonizzante o viceversa appena deceduto. Uno choc per la famiglia della vittima, ma anche un prezioso aiuto all’accertamento dei fatti. Friso, uscito da una comunità di recupero per problemi di dipendenza, era noto per la forte instabilità emotiva: girava in paese in condizioni indecorose e spesso armato di coltello.

Quella notte, dopo precedenti contrasti con Boschetto, tra i due era scoppiato un violento litigio: Friso, in preda all’agitazione, attorno alle 4.30 si era presentato alla porta di casa del conoscente battendo forte l’ingresso con i pugni. Boschetto era uscito e l’aveva affrontato, colpendolo. Poi, mentre il secondo tornava verso la sua abitazione, ferito, Boschetto era rimasto all’esterno, probabilmente per sbollire la rabbia e accendersi una sigaretta. Ma alle 5.30 Friso era tornato. Armato.

Le cronache di quella mattina raccontano la disperazione della fidanzata di Boschetto al ritrovamento del cadavere, e il tentativo di fuga del principale sospettato, fermato poco dopo da un ispettore di polizia fuori servizio, svegliato dal trambusto. Sul corpo esanime di Boschetto fendenti al viso e al corpo. Il videoselfie scattato in orario compatibile coi fatti è un ulteriore elemento che gli investigatori ora proveranno a valorizzare. Friso deve rispondere di omicidio aggravato. Processo in Corte d’Assise, a Venezia, dall’11 settembre.