Venerdì 19 Aprile 2024

L’ombra della gara clandestina Moto contro auto, muore a 16 anni Sui social il video dello schianto

A tutta velocità sul rettilineo della zona industriale trasformato in un circuito: il frontale con una vettura. Ferito un amico di 18 anni. Le immagini dell’incidente riprese coi cellulari e condivise sul web

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di Martino Agostoni

e Dario Crippa

BIASSONO (Monza e Brianza)

Non ce l’ha fatta Christian Donzello, il ragazzo di 16 anni di Monza vittima di un incidente in moto a Biassono. Forse tragico epilogo di una sfida di velocità tra ragazzi. Il sospetto di chi sta indagando sulla tragedia. Christian era ricoverato in Rianimazione all’ospedale Niguarda di Milano da domenica, quando alle 16.30 in via Friuli, nella zona industriale di Biassono, si è scontrato con la Volkswagen Polo guidata da un 22enne di Seregno che, mentre stava svoltando, si è trovato davanti due moto. Gli sono piombate addosso a velocità sostenuta. Due enduro di cilindrata 125. Su una un 18enne di Carate Brianza, sull’altra Christian. Un impatto violento. Il sedicenne è stato sbalzato sull’asfalto per una ventina di metri. Le moto dei due ragazzi a terra, accanto alla macchina. Il 18enne è riuscito a rialzarsi, è stato portato in codice verde all’ospedale di Desio. Le condizioni del 16enne, invece, sono apparse subito gravissime. La corsa in ospedale, il disperato tentativo dei medici di tenerlo in vita, poi il cuore del ragazzino non ha resistito. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto. Avvenuto, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Monza, ad alta velocità.

"Dai gas lassù per noi. Buon viaggio amico", il dolore degli amici postato sui social. Accompagnando le foto di Christian. Della loro compagnia davanti ai rottami delle moto. Ragazzi non soltanto brianzoli, ma anche dell’hinterland milanese. In rete si conoscevano tutti. Tutti conoscevano Christian. Con la sua moto partiva dal quartiere di Sant’Alessandro, periferia sud di Monza. Con altri amici centauri si ritrovava spesso nel parcheggio davanti alla scuola media Pertini. E raggiungeva i raduni organizzati in zona. Come domenica. Tutti ragazzi con la passione per le moto. Su cui ora s’indaga. Perché c’è il sospetto che nella zona industriale di Biassono fosse in corso una gara clandestina, come denunciano alcuni abitanti della zona.

Un messaggio, apparso già domenica su Facebook, è chiaro: "Si poteva evitare tutto ciò che è successo oggi in via Friuli!!". Sarebbero infatti almeno tre anni che a Biassono, nella zona industriale, si ritrovano giovani e meno giovani appassionati di auto e moto ’truccate’. Si trovano su una pagina Instagram apposita (_bl4ck_listed car meet_) per mettersi d’accordo. Ufficialmente i ’ritrovi statici’ sarebbero previsti il lunedì sera. Anche se si parla per lo più di giovedì pomeriggio e fine settimana, sempre in pieno giorno. Raduni legittimi ma che a Biassono da qualche mese sembrano aver assunto contorni preoccupanti. Corse clandestine? I carabinieri comunque monitorano il fenomeno. Su Facebook ci sono cittadini che hanno denunciato l’andazzo, collegandolo anche all’incidente di domenica pur non avendo prove certe.

Ma fermare un fenomeno che raduna anche 300 persone alla volta non è semplice, se non forse con interventi strutturali come i dissuasori di velocità. Intanto sulla pagina Instagram i partecipanti del gruppo annunciano che i prossimi raduni sono rinviati. A data da destinarsi.

"Purtroppo quella è una zona che invita – le parole del sindaco di Biassono Luciano Casiraghi –, le aziende nel fine settimana sono chiuse e i ragazzi arrivano con le loro moto: sgasano, si cronometrano, impennano… L’altro giorno quando sono passato, c’erano tre motociclette che procedevano fianco a fianco impennate a vedere chi riusciva a resistere di più". Domenica "ero appena uscito dalla discarica, che è lì vicino, quando ho visto tutti quei ragazzi sul luogo dell’incidente" le moto accartocciate, "il casco di quel povero ragazzo che era volato via a 20-30 metri di distanza, forse per la violenza dell’impatto o perché non era ben allacciato: piange il cuore a pensare che un giovane nel fiore degli anni sia andato a morire così, per una stupidata". Gare clandestine? "No – tira il freno il sindaco – ma certo si trovano a fare sfide per gioco, le riprendono e mettono tutto sui social. A quell’età i ragazzi vanno guardati a vista, è inutile prendersela con i controlli dei carabinieri o dei vigili".