La Lombardia si tinge di arancione, ma è giallo sui dati che solo una settimana fa avevano convinto la Cabina di regia ad inserirla tra le zone rosse. L’Istituto superiore di sanità (Iss) è sicuro che in quei dati ci fosse un errore della Regione, che invece smentisce. Un caso cromatico e diplomatico consumatosi in 24 ore. La regione presieduta dal leghista Attilio Fontana diventerà zona arancione già da domani (domenica): fino alla prima serata di ieri l’ordinanza del ministero della Salute non c’era ancora, ma dallo stesso ministero se ne assicurava la firma entro la notte. Qualora dovesse slittare ad oggi, poco cambia: da lunedì il 50% degli studenti delle superiori potrà tornare a far lezione in aula e si porrà fine alla staffetta di occupazioni in corso a Milano.
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La promozione della Lombardia da rossa ad arancione avviene con una settimana di anticipo (qui i criteri) rispetto all’automatismo del Dpcm. Una deroga possibile perché nei dati relativi alla settimana tra il 4 e il 10 gennaio – quelli in base ai quali si era decisa la zona rossa – c’era un errore che la Regione, sostengono l’Iss e il ministero, avrebbe corretto solo il 20 gennaio, quando la Lombardia ha inviato il consueto aggiornamento dei dati sull’evoluzione della pandemia.
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"In tale aggiornamento – spiega l’Iss nel report – si constata una rettifica dei dati relativi anche alla settimana 4-10 gennaio". Cambiamenti che "riducono in modo significativo il numero di casi che hanno i criteri per essere confermati come sintomatici e pertanto inclusi nel calcolo dell’Rt", l’indice di contagio, l’indicatore che più pesa nella valutazione sul livello di rischio di una regione. Con la "rettifica" del 20 gennaio i sintomatici con data di inizio sintomi tra il 15 e il 30 dicembre sono scesi a 4.918 rispetto ai 14.180 indicati, per lo stesso periodo, nella precedente comunicazione della Regione, datata 13 gennaio. L’Rt lombardo ieri è risultato tra i più bassi d’Italia: 0,82. Una settimana fa era sull’1,25.
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Questa la posizione dell’Iss, del ministero che con una nota esprime "massima fiducia nell’Istituto" e del Governo che tramite Francesco Boccia dice: "La Regione Lombardia ha rettificato i dati questa settimana. Succede, ma ho visto che si è fatta fatica nell’ammetterlo. Torniamo alla collaborazione". Fontana, però, non ci sta: "Regione Lombardia ha sempre mandato dati puntuali, precisi e corretti – dichiara –. Contesto nella maniera più vibrata le false notizie che girano circa presunte irregolarità nella trasmissione. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze". "Nessuna rettifica – insiste la Regione in una nota – ma un aggiornamento. L’azione, condivisa con l’Iss, si è resa necessaria a fronte di un’anomalia dell’algoritmo utilizzato dall’Iss per l’estrazione dei dati per il calcolo dell’Rt, anomalia segnalata dall’assessorato al Welfare". E il ricorso al Tar contro la zona rossa andrà avanti nonostante il cambio di colore.