Lollobrigida, una proposta indecente

Gabriele

Canè

Gina Lollobrigida è una meravigliosa signora di 95 anni che merita rispetto. Non proposte indecenti come quella di candidarsi alle elezioni del 25 settembre prossimo, ad esempio. Invece è successo. A lanciarla è un movimento che già dal nome si qualifica: "Italia sovrana e popolare", una sorta di fritto misto messo in piedi da Marco Rizzo, simpatico residuato ufficiale del comunismo, e da Antonio Ingroia, di cui si è apprezzato soprattutto il fatto che non faccia più il magistrato. Fa però l’avvocato, anche della Lollo, nelle disavventure giudiziarie che lei ha avuto per matrimoni veri o presunti, e per patrimoni contesi. È stato lui ad avere la geniale idea di presentarla nel collegio di Latina facendo leva sulla passione della diva per il compianto (da loro) Fidel Castro. In effetti il nome è di quelli che attirano, almeno nelle tante generazioni che ne hanno ammirato bellezza, carisma e bravura. Ma mettere in pista, e in lista, una persona quasi centenaria spesso tirata in ballo per presunti problemi di circonvenzione, beh, può essere definita almeno un’operazione spregiudicata. Irrispettosa. O no? Intendiamoci, la presentazione di candidati specchietto è storia vecchia come le liste elettorali. Operazioni per fortuna quasi sempre fallimentari perché gli elettori non saranno politologi, ma non hanno neppure l’anello al naso. Ovviamente la caccia al nome, o il nome che si mette "a disposizione", si stanno riproponendo anche in questi giorni, seppure in formato minore. Sussulto di serietà dei partiti? Dubitiamo. Piuttosto il banale motivo che i posti sono meno, e che dunque l’apparato non può neppure rischiare che un vip o simil tale porti via un posto. Detto questo, un appello per la Lollo: se sarà candidata, non votatela. Non lo merita. Per noi deve restare la ragazzina che a 17 anni salì sul podio di Miss Italia con Lucia Bosè, e non l’anziana signora che vuol salire in Parlamento. Con Ingroia.