ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Lollo e l’eredità, svaniti 10 milioni. L’ex manager condannato a tre anni

Andrea Piazzolla, factotum della diva, ritenuto colpevole di circonvenzione d’incapace dal tribunale. Il figlio dell’attrice: "Non si doveva arrivare a tanto, avrei dovuto stare più vicino a mia madre".

Lollo e l’eredità, svaniti 10 milioni. L’ex manager condannato a tre anni
Lollo e l’eredità, svaniti 10 milioni. L’ex manager condannato a tre anni

Il giudice monocratico di Roma ha condannato a tre anni di carcere Andrea Piazzolla per circonvenzione di incapace nei confronti dell’attrice Gina Lollobrigida, morta a 95 anni il 16 gennaio di quest’anno. Piazzolla era stato denunciato da Andrea Milko Skovic, figlio dell’attrice e del suo primo marito. Il tribunale ha stabilito a favore delle parti civili una provvisionale immediatamente esecutiva di 500mila euro e il dissequestro della villa sull’Appia Antica, storica residenza di Gina.

Secondo l’accusa Piazzolla ha sottratto tre milioni di euro dal patrimonio di Lollobrigida, in parte alienando dei beni e in parte in contanti. Nel luglio del 2015 ha venduto tre appartamenti in via Sebastianello a Roma, incassando con la società "Vissi d’arte" 2,1 milioni. Piazzolla, diventato il factotum dell’attrice negli anni Duemila, era stato nominato amministratore di sostegno della Lollo con l’obiettivo di tutelare il patrimonio rimasto, ma secondo l’accusa "avrebbe avviato un’azione persuasiva che avrebbe indotto l’attrice, oramai vulnerabile e in uno stato di deficienza psichica, ad allontanarsi dai familiari e nominare l’indagato amministratore della "Vissi d’arte", per poi depauperarne il patrimonio".

L’attrice aveva deciso di nominare erede del suo patrimonio al 50% proprio Piazzolla (l’altra metà è andata al figlio). Secondo la pm Eleonora Fini la Lollo è stata tenuta negli ultimi anni della sua vita "in isolamento, di fatto in uno "stato di fragilità". L’accusa aveva chiesto sette anni e mezzo di carcere per il factotum. "È una sentenza che fa giustizia", ha detto il figlio Milko lasciando la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. "Ma resta il dolore per una vicenda amara che non doveva succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato e rimpiango tutto il tempo che ho perso e il fatto che non ho potuto stare accanto a mia madre".

Secondo i legali di parte civile, gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silverj, da una serie di documenti emerge che tra appartamenti, gioielli e conti correnti, per un valore di oltre 10 milioni di euro, non sia rimasto quasi più nulla nell’asse ereditario. Il nome di Piazzolla compare in un altro processo, che lo vede accusato di avere sottratto alla donna un’automobile. E anche in un terzo procedimento legato alla vendita di opere d’arte presenti all’interno della villa sull’Appia. È coinvolto anche un secondo uomo: si tratta della persona che avrebbe fatto da intermediario con una casa d’aste per la vendita di circa 350 beni di proprietà della Lollo.