Martedì 16 Aprile 2024

Lockdown, controllati 30 milioni di italiani Stato di emergenza con 500mila multe

Il bilancio del Viminale dall’11 marzo a fine anno: sanzionato l’1,72% dei fermati. Chiusi oltre ottomila esercizi commerciali

ROMA

Un italiano su due è stato controllato, con quasi quaranta milioni di verifiche del rispetto delle normative anti Covid. Un controllo pervasivo. Ma gli italiani hanno dimostrato di essere molto responsabili. A certificare l’ampiezza delle attività di polizia disposte per garantire i rispetto dei vari DPCM, dei decreti legge e delle normative regionali è il Ministero dell’Interno, con un report che fa il punto sui controlli compiuti dalle forze di polizia dall’inizio della pandemia. Dall’11 marzo al 31 dicembre 2020 sono stati in tutto 39.275.051 gli accertamenti eseguiti. Le persone controllate sono state 30.637.601. E tra loro solo 526.893, cioè l’1,72 %, sono state sanzionate e 3.052 – reato penale – denunciate per aver violato la quarantena. Ancora più bassa la percentuale dei "furbetti" tra i titolari di attività ed esercizi commerciali : a fronte di 8.637.450 verifiche compiute i sanzionati sono stati 16.655 (pari al 0,19%), mentre 3.931 sono stati i provvedimenti di chiusura.

Il picco delle violazioni si è raggiunto ad aprile, che è stato anche il mese in cui sono stati compiuti più controlli (in tutto 10.567.200): multate 255.876 persone (pari 48,6% del totale nell’intero anno) e 4.548 titolari di esercizi commerciali (il 27,3% del totale); chiuse 1.144 attività (29,1% del totale). Seguono i mesi di maggio (4.765.587 persone, 1.726.291 attività ed esercizi commerciali), marzo (3.882.430 persone, 1.753.412 attività ed esercizi commerciali) e dicembre (2.404.970 persone, 435.397 attività ed esercizi commerciali). Luglio e settembre sono stati i mesi con meno trasgressioni: il primo ha registrato la percentuale più bassa di persone sanzionate (1.236, 0,2% nell’intero anno), il secondo il più basso numero di titolari di bar e negozi sanzionati (377,pari al 2,3% del totale) e il minor numero di chiusure di attività disposte (146,cioè il 3,7% ). Naturalmente i controlli proseguono anche nel 2021: In totale dal 1° gennaio ne sono stati effettuati 422.834: 362.472 a persone e 60.362 ad attività ed esercizi commerciali.

Ieri il Viminale ha anche lanciato l’allarme sul rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata sia nella distribuzione dei vaccini che nel Recovery Fund. La preoccupazione è espressa nel quarto report dell’Organismo di monitoraggio istituito dal capo della Polizia e presieduto dal vicecapo Vittorio Rizzi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte delle mafie. Preoccupa l’aumento durante la pandemia di oltre l’8% delle operazioni sospette segnalate a Bankitalia , riferibili soprattutto ad attività di riciclaggio (+9%). Ma inquieta anche il pericolo, già concreto, di una strumentalizzazione della stanchezza dei cittadini. Faro puntato anche sui vaccini che potrebbero interessare i gruppi criminali. Rischi di infiltrazione ci sono sia nei settori economici più colpiti dalla crisi, con la mafia pronta a rilevare le imprese in difficoltà, ma anche in quelli resi maggiormente attrattivi dal protrarsi della pandemia.

A.Farr.