Martedì 23 Aprile 2024

Lo zar chiude alla via dei negoziati Il segretario di Stato Usa da Zelensky

Il Financial Times: strada diplomatica all’angolo. I russi pronti a martoriare la città natale del presidente ucraino

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di Giovanni Rossi

Nel giorno della Pasqua ortodossa – sfregiata dalla guerra – Kiev accoglie e celebra i salvatori americani, "i più vicini all’Ucraina insieme alla Gran Bretagna", nella personale classifica del presidente Volodymyr Zelensky su armi e sostegno contro l’invasione russa. In viaggio verso l’Europa per il vertice di domani alla base Nato di Ramstein, in Germania, presenti oltre 40 Paesi tra alleati e non, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin portano all’Ucraina la totale vicinanza di Washington nella resistenza contro l’aggressore. Per tutto il giorno l’effettivo sbarco degli inviati di Joe Biden resta un mistero ben custodito. Blinken e Austin non si mostrano certo in passeggiate per la tv modello Boris Johnson. "Siamo ispirati dalla resilienza dei cristiani ortodossi in Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione del presidente Putin. Stiamo continuando a sostenerli e auguriamo a loro e a tutti coloro che celebrano la Pasqua speranza e rapido ritorno alla pace", si limita a twittare Blinken.

Solo dopo le 23 – ora di Kiev – la presenza fisica degli ospiti americani diventa ufficiale per bocca del consigliere ucraino Oleksiy Arestovych. Scattano i colloqui in notturna. Zelensky ringrazia Biden "per la leadership mostrata nel sostenere l’Ucraina". "Oggi il popolo ucraino è unito e forte e l’amicizia e la collaborazione tra gli Stati Uniti e l’Ucraina che sono più forti che mai!", twitta il numero uno di Kiev invocando nuovi passi. Oltre a "un embargo completo sull’energia, sul gas e il petrolio russi, e contro tutte le banche russe", riassume il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, l’Ucraina chiede armi e ancora armi. Perché ritiene che Vladimir Putin non abbia alcuna intenzione di ricercare la pace. Gli sforzi del presidente turco Recep Tayyip Erdogan per mantenere vivi i colloqui di Istanbul – con la mediazione attiva della Turchia – si scontrano con una realtà degradata. Lo conferma il Financial Times.

Secondo il quotidiano britannico, che cita tre fonti a conoscenza delle conversazioni in corso al Cremlino, ormai "Putin crede sinceramente nelle sciocchezze che sente alla televisione" russa. Dopo l’affondamento del Moskva, l’ammiraglia colata a picco nel Mar Nero, lo zar è furioso. Sogna solo la riscossa e, secondo le stesse fonti, adesso "vuole vincere alla grande". Odia Zelensky e, secondo il Kiev Indipendent, ora progetta un attacco mirato a Kryvyi Rih, 665.000 abitanti, città natale del presidente ucraino nell’oblast di Dnipro. Ma la città è "assolutamente pronta a difendersi",dichiarano le autorità locali.