Strage Sassuolo, l'amica: tragedia annunciata. "Ho sentito al telefono che la minacciava"

Il racconto: "Mi ha fatto ascoltare un messaggio in cui diceva ‘Ti ammazzo’". Elisa si manteneva facendo pulizie e si era candidata anche alle elezioni

Sassuolo: l'uomo che ha ucciso la famiglia e la compagna (Ansa)

Sassuolo: l'uomo che ha ucciso la famiglia e la compagna (Ansa)

Sassuolo (Modena) - "La minacciava più volte, le urlava ‘Ti ammazzo’. La loro relazione era finita da circa un mese. Noi le abbiamo detto di fare attenzione, ma lei era tranquilla, ‘Nabil è un bravo ragazzo’, diceva". Sono sconvolte le amiche di Elisa Mulas, uccisa ieri dal compagno Nabil Dahir, che aveva da poco lasciato, insieme alla madre Simonetta e ai due figli piccoli, di 2 e 5 anni. Le donne della compagnia di Elisa si conoscevano da una vita, frequentavano il parco Tassi vicino al centro di Sassuolo.

Strage di Sassuolo, chi era Elisa Mulas. I suoi tormenti, minacciata anche dall'ex - Strage di Sassuolo, chi era Elisa Mulas. I suoi tormenti, minacciata anche dall'ex

"Da quando la relazione tra Elisa e Nabil si è conclusa – raccontano – sono cominciati i guai. Elisa è andata a vivere con i bambini dalla madre, lui poteva vederli quando voleva". A colpire profondamente le amiche sono state in particolare alcune minacce che Elisa avrebbe registrato sul telefono. Racconta infatti una delle donne, Patrizia, ieri subito arrivata sul luogo della strage: "Due settimane fa ho visto Elisa e lei mi ha parlato delle minacce ricevute da Nabil. E non è tutto: mi ha anche fatto ascoltare un audio che lei stessa aveva registrato col telefonino nel quale si sentiva la voce dell’ex che la minacciava arrivando a dire ’ti uccido’". Questo particolare, se confermato, dimostrerebbe la premeditazione e sarebbe la chiave di volta nel tentativo di ricostruzione dell’intera tragedia.

Conosciuta era anche la mamma di Elisa, la suocera di Nabil, Simonetta Fontana. Ex dipendente comunale – ha lavorato in passato come bidella in diverse scuole di Sassuolo – ora in pensione. "Ci frequentavamo da quando eravamo ragazzi – ricorda uno dei vicini – si andava a ballare all’ex Goya, era una persona straordinaria, sebbene abbia avuto una vita davvero sfortunata. Si era messa con l’uomo sbagliato, da cui poi ha avuto la figlia Elisa. Ha dovuto accudire per tanto tempo il papà ultra novantenne e molto malato". Simonetta era anche una cliente del Bar Luana, vicino allo stadio ’Ricci’, casa del Sassuolo calcio: "Sì, la conoscevamo – dicono i gestori – Non sappiamo molto, però, della sua privata".

Chi non si dà pace è il fratello di Elisa, Enrico Mulas: "Mia sorella è stata una ragazza sfortunata nella vita, resta ora il vuoto che lascia assieme a quello di mia madre e dei bimbi".

Nabil, il compagno killer, lavorava al Lidl di via Radici in Piano. Nel market c’è poca voglia di parlare. I colleghi tagliano corto: "Sappiamo vagamente della storia ma non siamo autorizzati a dire nulla". L’uomo nel supermercato ha ricoperto prima l’incarico di vigilante, poi è stato cassiere e addetto agli scaffali.

Incredulità tra i vicini che non avevano mai sentito litigare la coppia in maniera drammatica: "Anche dopo che si sono lasciati lei gli faceva vedere i bambini – raccontano –. Non c’erano, almeno dall’esterno, segni che le cose potessero finire in questa maniera. Lui – aggiungono – aveva seri problemi di salute e più volte era stato ricoverato in ospedale". Elisa Mulas era attiva nel Comune: nel 2014 si era anche candidata con una lista civica per le elezioni amministrative, senza però essere eletta. Lavorava facendo le pulizie in diversi locali.