Mercoledì 24 Aprile 2024

Lo strappo di Johnson: "Da oggi liberi tutti"

Freedom day in Inghilterra. L’appello degli scienziati: così rischiamo nuove varianti. E intanto il premier finisce in isolamento

Migration

di Deborah Bonetti

Da oggi l’Inghilterra torna alla ’normalita’. Niente più mascherine obbligatorie (solo facoltative), niente più distanziamento sociale (né 2 metri, né uno), niente più misure anti-Covid (tranne per i viaggi all’estero). Il premier Boris Johnson, "giocatore d’azzardo nato" (come lo definisce il suo biografo Tom Bower), questa volta scommette sulle vite degli inglesi con una decisione choc, definita da molti esperti "un esperimento senza etica e senza logica". Downing Street nei giorni scorsi, facendo leva sul mancato incremento significativo di ricoveri e decessi nostante l’avanzata dei contagi, ha difeso la linea delle riaperture. "Con il Freedom day l’epidemia non sarà certo finita – è il ragionamento di Johnson–, tuttavia, dobbiamo essere onesti con noi stessi: se non possiamo riaprire la società adesso, quando saremo in grado di tornare alla normalità?".

L’ironia, però, vuole che, proprio alla vigilia della fine di tutte le restrizioni, il ministro della sanità inglese Sajid Javid abbia contratto il virus (pur essendo doppiamente vaccinato), e il premier stesso – insieme al suo cancelliere Sunak – si trovino costretti all’auto-isolamento (anche se hanno cercato di evitarlo, attirandosi addosso l’ira del pubblico). La cosa rischia peraltro di coinvolgere quasi la metà del gabinetto di governo (tutti quelli a stretto contatto con Javid), lasciando il Paese praticamente alla deriva nel tanto atteso giorno della libertà (il Freedom day). Proprio nel momento in cui il Paese si trova peraltro nel bel mezzo di una terza ondata, causata soprattutto dalla variante Delta, con più di 50mila casi quotidiani (raddoppiati rispetto a due settimane fa) e con ospedalizzazioni e decessi in lenta ma inesorabile crescita. È chiaro quindi che la decisione di Johnson, determinato ad essere il primo al mondo a riaprire tutto, crea un certo allarme. Più di 1.500 scienziati da tutto il mondo si sono uniti firmando una lettera (pubblicata nella rivista medica The Lancet) in cui avvertono della pericolosità del ritorno repentino alla normalità, pregando Johnson di ripensarci. Tra loro c’è anche Walter Ricciardi, oltre che esperti internazionali e consiglieri di governi tra cui Israele, Nuova Zelanda, Taiwan e Australia. Il pericolo sarebbe che l’Inghilterra – lasciata in balia del virus rampante, senza restrizioni alcune – diventi terreno ideale per il moltiplicarsi di varianti sempre più pericolose del Coronavirus (come la Beta, che sembra resistente al vaccino AstraZeneca, il più diffuso nel Regno Unito, e che sta crescendo in Francia). La decisione di Johnson rischia quindi di diventare "una minaccia per il mondo intero". Johnson ha cambiato un po’ i toni, meno trionfalistici, e ha chiesto "massima prudenza".

Ma la corsa alla riapertura continua, basata sull’unica certezza che circa l’80% della popolazione adulta inglese è stata vaccinata almeno con una dose. Johnson appare sotto pressione dall’ala di estrema destra del partito. Gli stessi che volevano la Brexit ora vogliono la fine del lockdown, e Johnson sarebbe costretto ad accontentarli pur di tenersi il posto.