Martedì 23 Aprile 2024

Lo sfogo del Cavaliere: è una persecuzione

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"Non capisco come a distanza di tanto tempo c’è ancora chi in maniera esasperata si occupi di me... Sono già stato assolto, proprio non riesco a comprendere, allora c’è chi ce l’ha con me". Il leader di FI ed ex premier, è molto amareggiato e arrabbiato per la richiesta di condanna a sei anni di carcere nel processo Ruby ter per corruzione in atti giudiziari. Colpisce, in particolare, in casa azzurra, la tempistica dei giudici milanesi. "Guarda caso, la richiesta dei pm arriva proprio ora che stiamo crescendo nei sondaggi e il nostro leader è sceso di nuovo in campo", si dice nei capannelli in Transatlantico a Montecitorio.

Il primo a non capacitarsi è Berlusconi, che denuncia – per ora solo in privato – il tentativo di certi giudici di lanciare, proprio adesso che il partito si sta rilanciando, l’affondo giudiziario. Da qui il rammarico e lo stupore per il fatto che dei pm che lo accusano per reati per i quali è già stato assolto. Ma ora gli azzurri tornano alle parole sulla mala giustizia che Berlusconi ha pronunciato alla convention di Napoli, parole che erano sembrate uno sfogo contro le toghe rosse, ma che ora fanno pensare: "il Cav aveva già ‘annusato’ qualcosa nell’aria?" si chiede un big.

Intanto, scatta la ‘gara’ di solidarietà e la vince Matteo Salvini, sia su Giorgia Meloni che su FI. Le agenzie di stampa battono la notizia della condanna alle 16.09 e la dichiarazione del leader della Lega è in Rete già alle 16.41. "Altro processo, altra richiesta di condanna per Berlusconi per il caso Ruby. Ma basta, non se ne può più! 12 giugno, con i SÌ ai referendum la giustizia cambia", scrive su Facebook. A seguire, ovviamente, arrivano tutti gli altri. Giorgia Meloni, leader di FdI, esprime "piena solidarietà a Berlusconi, vittima di un accanimento giudiziario senza precedenti. Siamo convinti che anche questa volta saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati", un epitaffio. Nel partito del Cavaliere, invece, il palmares della vicinanza al Capo, se lo contendono Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Il primo, coordinatore del partito, parla di "accanimento inaccettabile" e di "giustizia usata a fini politici". La seconda, più passionale e sanguigna, parla di "richiesta di condanna fuori dal mondo".

Non mancano i capigruppo azzurri di Camera, Paolo Barelli, e Senato, Annamaria Bernini. Piovono anche parole di affetto da parte di molti altri onorevoli azzurri. I tre ministri azzurri tacciono per ore e parlano solo a sera. La reproba Gelmini esprime "solidarietà", sicura che "saprà dimostrare la sua estraneità", la Carfagna si dice "vicina a Berlusconi", e Brunetta grida il suo "forza Presidente".

Ettore Maria Colombo