Lo scudo della Bce salva le Borse Gli Usa all’attacco dell’inflazione

Piano anti spread di Francoforte: acquisto di titoli senza limite. La Fed alza i tassi dello 0,75%, Wall Street vola

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di Elena Comelli

La Bce ha dato il via libera allo scudo anti-spread, per venire in soccorso ai Paesi più esposti, in primis l’Italia. E i mercati festeggiano. L’Eurotower, al termine di un vertice ad hoc, ha annunciato ieri l’intenzione di accelerare "il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione", una sorta di scudo anti-spread per raffreddare i Btp, e di reinvestire nel programma pandemico Pepp, che al momento è l’unico scudo anti-spread pronto all’uso, nella cassetta degli attrezzi di Christine Lagarde. Per questo è stato attivato prontamente. "Le crisi non sono mai uguali tra loro" e "bisogna avere il coraggio di agire" anche "quando i fatti non sono chiari", ha commentato ieri Lagarde a un evento della London School of Economics.

La decisione d’intervenire per contrastare i rischi di frammentazione dell’Eurozona ha spinto al rialzo tutte le Borse europee, dopo sei sedute consecutive in rosso, e ha immediatamente abbattuto il differenziale tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi, che ha terminato la giornata a 214 punti, contro la chiusura di martedì a quota 237. Il tasso dei titoli italiani si è riportato sotto il 4% e i listini hanno messo in secondo piano i timori legati alla stretta di politica monetaria, proprio nel giorno in cui la Fed ha varato un mega-rialzo di 75 punti base, l’incremento più marcato dal 1994, per contrastare l’inflazione. La Federal Reserve, inoltre, prevede tassi di interesse al 3,4% alla fine del 2022 e al 3,8% nel 2023. Questo significa un aumento di mezzo punto a tutte le riunioni fino alla fine dell’anno. Una mossa che è piaciuta a Wall Street, che subito dopo l’annuncio ha iniziato ad accelerare e ha chiuso la seduta in rialzo.

Piazza Affari, invece, ha guidato la rimonta europea, con un guadagno del 2,87%, seguita da Francoforte (+1,39%), Madrid (+1,37%) e Parigi (+1,35%). Il Consiglio direttivo ha potuto attivare la flessibilità nei reinvestimenti dei titoli che scadono nell’ambito del programma di acquisti per l’emergenza pandemica Pepp, in quanto il recente allargamento degli spread è stato collegato "alle vulnerabilità nelle economie dell’area dell’euro" provocate dalla pandemia.

Bloccare l’allargamento eccessivo degli spread e contenere il rialzo dei rendimenti che va oltre i fondamentali aiuta la Bce nella normalizzazione della politica monetaria. Per confermare che su questa strada la Bce è compatta è sceso in campo anche il falco Klaus Knot, capo della Banca centrale olandese: "Oggi abbiamo deciso di attivare la flessibilità nell’attività di reinvestimento".

Un segnale di determinazione dato al mercato. Lo scudo anti-frammentazione "non impedisce la nostra politica monetaria, ma è condizione necessaria per portare l’inflazione di nuovo al 2%", ha precisato Fabio Panetta, del Comitato esecutivo della Bce, intervenendo alla Commissione Economia del Parlamento Europeo. La manovra della Bce di rialzo dei tassi "dev’essere progressiva, senza brutalità, perché innescherebbe reazioni dei mercati molto forti", ha esortato il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire. Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha sostenuto da parte sua che l’Eurozona non è predestinata a finire in recessione. E ha aggiunto: "Penso che il percorso" di normalizzazione della politica monetaria delineato dalla Bce "sia ragionevole, ma occorre affrontare il rischio di frammentazione".

Pericolo che è una debolezza strutturale nell’area dell’euro, perché la politica monetaria della Bce è la stessa per 19 (a breve 20) Stati sovrani con politiche fiscali nazionali ed economie diverse. La Bce va dunque alla ricerca di un nuovo strumento anti-frammentazione che abbia caratteristiche meno temporanee, più permanenti. E qui il dibattito tra falchi e colombe s’inasprisce e il divario si allarga come gli spread tra titoli di Stato.