Mercoledì 24 Aprile 2024

Lo scandalo si allarga, Panzeri accusa l’azzurra Comi. "Soldi del Qatar anche per lei"

"Mi disse di recuperare una borsa a casa sua, dentro c’erano 60mila euro. Alla fine li buttai via". Nei verbali si parla dell’ex leader Cgil Camusso e di aiuti ai sindacati africani. Lei smentisce

Lara Comi, 40 anni, milanese, parlamentare europea con Forza Italia

Lara Comi, 40 anni, milanese, parlamentare europea con Forza Italia

Roma, 26 febbraio 2023 - Il Qatargate investe in pieno l’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi. E chiama indirettamente in causa anche l’ex segretario generale della Cgil Susanna Camusso, ora senatrice Pd, anche se la sindacalista non avrebbe ricevuto denaro. A citarle in un verbale è Antonio Panzeri, l’ex europarlamentare deus ex machina dell’organizzazione responsabile del piano corruttivo a scapito del Parlamento Europeo e a vantaggio di Marocco, Qatar e Mauritania per il quale ha ammesso di aver ricevuto 2.6 milioni di euro, quasi tutti del Qatar, a parte 180 mila euro (più regali) dal Marocco e 200 mila dalla Mauritania. Lara Comi, ricordiamolo, nelle elezioni del 2019 era risultata prima dei non eletti dietro Silvio Berlusconi: la scelta operata in settenbre dall’anziano leader di optare per il Senato le aveva però spalancato di nuovo le porte del Parlamento europeo, dove aveva seduto dal 2009 al 2019.

Le notizie sulle rivelazioni di Panzeri filtrano sulle testate belghe le Soir, e Knack e su Repubblica, i verbali dell’interrogatorio testimoniale di Panzeri del 2 e 13 febbraio, nei quali l’ex eurodeputato 67enne fa nuove rivelazioni. A volte assolve alcuni imputati. È il caso di Niccolò Figa-Talamanca, infine scarcerato dal giudice istruttore belga. Altre volte conferma le accuse – come contro la greca Eva Kaili, il belga Marc Tarabella, l’italiano Andrea Cozzolino. O fa nuovi nomi come quello della Comi.

"Nel 2019 – mette a verbale Panzeri – Comi mi ha chiamato chiedendo un favore, se potevo ritirare una borsa dal suo appartamento a Bruxelles e metterla da parte. Ho incaricato il mio assistente Giuseppe Meroni di ritirare la borsa". "Quando Comi venne arrestata nell’inchiesta “Mensa dei poveri“ – ha aggiunto – sono andato da Meroni e abbiamo aperto la borsa. Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all’interno, con contanti tra 60 e 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto, ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura". Panzeri ha detto di averne parlato con Comi. "Le ho solo detto che i soldi non c’erano più. Non so da dove vengano i soldi di questa borsa". Non basta. "C’è stato un incontro a Doha, nella primavera del 2019, con il ministro Al Marri, Francesco Giorgi, l’algerino (Boudjellal, ndr), io, Andrea Cozzolino, Lara Comi – ha dichiarato Panzeri il 13 febbraio – . Penso che Eva Kaili non fosse presente, ma la decisione presa, includeva anche lei. Al termine, i qatarioti hanno deciso di mettere a disposizione per le campagne elettorali dei tre 250.000 euro ciascuno. Ed è stato fatto. I soldi sono arrivati a casa di Francesco Giorgi, 1.250.000 euro in contanti, compresi 250.000 per me e Giorgi". L’avvocato di Comi, Gian Piero Biancolella, ha negato che la sua assistita si sia recata in Qatar nel 2019 e dichiarato che "Comi non ha mai accettato finanziamenti illeciti per la campagna 2019".

Secondo Panzeri i quatarioti volevano poi avvicinare i sindacati: Al Marri avrebbe gradito che l’italiana Susanna Camusso, nel 2018, diventasse segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC): l’obiettivo era farla eleggere (cosa che poi non avvenne) consentendo ai sindacati di una serie di paesi di Medio Oriente e Africa di versare il proprio contributo al sindacato internazionale per avere il diritto di voto. Panzeri avrebbe ricevuto 600 mila euro in contanti, 50 mila dei quali, scrive Knack citandolo, sarebbero andati "all’assistente di Camusso". L’accusa di Panzeri non è stata verificata dagli inquirenti.

Camusso respinge le accuse. "Nel 2018, quando ero candidata alla carica di Segretario Generale dell’ITUC – ha detto alla testata belga Knack – sono stata avvicinata da Panzeri, che mi ha presentato il rappresentante di una ONG. In un pranzo non mi è stato chiesto di supportare in alcun modo al governo del Qatar, e non abbiamo affatto parlato di soldi. Solo della necessità di promuovere i sindacati in Qatar. So che alcune donazioni sono state ricevute dai sindacati più poveri ma non conosco i dettagli".