Giovedì 25 Aprile 2024

Lo scandalo ginnastica Super coach sotto accusa "Offese sul peso delle atlete"

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di Stefania Totaro

DESIO (Monza e Brianza)

"Nessuna chat che fa tremare il Coni, noi abbiamo tutta un’altra visione della vicenda Farfalle e, dopo l’accesso agli atti di Federginnastica per vedere di cosa la accusano, Emanuela Maccarani ha intenzione di parlare". Promette battaglia l’avvocata Danila De Domenico, legale della direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di ginnastica di Desio indagata insieme all’assistente Olga Tishina di presunti maltrattamenti alle giovani atlete. Ieri entrambe sono state deferite dalla Procura federale della Federginnastica per avere adottato almeno fino al 2020 "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici".

In particolare alla dt Maccarani, che è commissario tecnico della Nazionale di ritmica, e alla sua assistente vengono attribuite frasi rivolte alle atlete come "sembri un maialino", "la pancia cresce" oppure "come fai a guardarti allo specchio". Espressioni denunciate nelle settimane scorse anche da tante ex atlete passate da Desio. Accuse gravi e che mettono in discussione un sistema sportivo definito recentemente da Malagò un "fiore all’occhiello" in virtù dei recenti risultati come la quarantesima medaglia arrivata a Tokyo proprio dalla Farfalle, dirette dalla Maccarani, oggi l’allenatrice italiana più medagliata di sempre. Ora, però, lei e la Tishina, con i rispettivi legali, avranno 20 giorni per presentare la propria linea difensiva o chiedere di essere ascoltate personalmente. Poi sarà il Tribunale federale a decidere l’assoluzione o la condanna che può prevedere dall’ammonizione all’ammenda, passando alla sospensione da 15 giorni a 2 anni fino alla radiazione.

Nel frattempo le due coach sono anche indagate dalla Procura di Monza che lavora all’ipotesi di maltrattamenti e che ha fatto sequestrare i loro telefoni cellulari (una seconda volta dopo il dissequestro da parte del Tribunale del Riesame di Monza) insieme a quelli di altre due dello staff e a quelli di altre tre giovanissime atlete, diverse da Anna Basta e Nina Corradini, che con le loro esternazioni hanno fatto partire d’ufficio l’inchiesta della magistratura monzese. Le due ex ginnaste sono già state ascoltate in Procura, dove in seguito alle loro dichiarazioni un fascicolo penale è stato aperto non più senza indagati né titolo di reato, come fatto inizialmente dai pm, ma nei confronti della direttrice tecnica e dell’assistente per l’ipotesi di reato di maltrattamenti. Intanto dal 2 gennaio, nonostante il clima pesante, le ragazze sono tornate ad allenarsi nella palestra di Desio come se lo scandalo non fosse mai scoppiato. Il 12 gennaio la Federazione deciderà se rinnovare il contratto annuale alla Maccarani e alla Tishina scaduto il 31 dicembre scorso oppure nominare delle sostitute.