Venerdì 19 Aprile 2024

Lo psicologo sociale "Il desiderio di figli arriva troppo tardi"

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ROMA

La scelta di non avere figli nasce da un intreccio di fattori complessi, di cui siamo consapevoli soltanto in parte. Lo afferma Enrico Pozzi (nella foto), psicologo sociale e docente alla Sapienza di Roma.

Sempre meno coppie decidono di diventare genitori. Come mai?

"Il primo motivo, razionale, ha a che fare con le difficoltà nel crescere un bambino, non ancora adeguatamente supportate dalle politiche sociali. Ma dietro la crisi delle nascite c’è molto altro".

Cosa entra in gioco?

"Avere un figlio ha significato per molti voler garantire un seguito alla propria vita, quasi il raggiungimento di un’eternità tramite terzi. Se la percezione della morte e del tempo che passa non è più marcatamente sottolineata a livello sociale – come invece accadeva in passato – il desiderio di riprodursi sparisce o compare più tardi. Oggi l’età della maturità si è spostata in avanti. Quando magari l’orologio biologico non risponde più".

Altri aspetti?

"L’attuale rappresentazione sociale del corpo femminile richiama un ideale di magrezza in modo potente e pervasivo che non favorisce nella coscienza collettiva un’apertura alla maternità, percepita quasi come un oltraggio al proprio aspetto. E nemmeno le gravidanze e i figli ostentati sui media da vip e influencer rappresentano un invito alla genitorialità, perché si tratta di scelte troppo distanti da quelle della gente comune".

Quanto pesa il ruolo dell’uomo nella scelta?

"Un tempo moltissimo perché la procreazione era uno dei modi per affermare la propria identità maschile. Oggi il ruolo dell’uomo è diventato più fluido, con un’identità decisamente più sfumata rispetto al passato. L’impulso e l’attrazione spontanea verso la paternità latitano. Un’altra modifica sociale alla base del crollo delle nascite".

Qual è la sua ricetta?

"I soli aiuti materiali – fondi, incentivi e servizi – non bastano, come semplicisticamente si tende a pensare. Per favorire una ripresa della natalità sarebbe necessario promuovere una pluralità di cambiamenti, scavando in profondità e riportando il desiderio di diventare genitori in primo piano. Lo status economico influenza la scelta meno di quanto si crede. Serve invece ricostruire una coesione sociale, base di una rinnovata fiducia, per convincere gli individui che è possibile tornare a fare progetti. Figli compresi".

Loredana Del Ninno