Mercoledì 24 Aprile 2024

ll fronte del ’liberi tutti’ in Europa Berlino e Parigi seguono Londra

La variante Delta fa aumentare i contagi, ma i Paesi tolgono i divieti. In Italia Speranza frena: "Non è finita"

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di Giovanni Rossi

Restrizioni Covid, vade retro. Il Regno Unito dà la linea, la Germania segue a ruota, la Francia ci pensa. È il paradosso del momento. Proprio quando la variante Delta torna a far schizzare i contagi, nei Paesi guida dell’Europa divisa dalla Brexit si respira un’aria diversa: senza mascherina. Una scommessa, e anche piuttosto esplicita. Basata sul calcolo – e sulla speranza – che ampiezza e velocità delle vaccinazioni costruiscano un solido argine al virus e alle sue mutazioni più aggressive. L’Italia non accelera, il ministro Speranza avverte "che non è finita".

Lunedì il premier britannico Boris Johnson aveva fissato al 19 luglio la fine delle restrizioni più invasive e simboliche (mascherina, distanziamento o lavoro da casa). Ieri il ministro della Salute Sajid Javid, intervenendo alla Camera dei Comuni, ha chiarito che dal 16 agosto non sarà più tenuto a isolarsi cautelativamente in casa chiunque abbia ricevuto una doppia dose vaccinale e sia poi entrato in contatto con persone contagiate dal Covid. Allo stesso modo, in caso di contatti con terzi infettati, neppure i minori di 18 anni saranno tenuti a speciali misure anti contagio. L’obbligo dell’isolamento varrà, per vaccinati e non, solo nel caso di positività personale o sintomi infettivi. E per incentivare la vaccinazione, Londra lancia la lotteria con premi speciali: 50 biglietti per la finale degli Europei di calcio. La verità? Contro i 100mila contagi al giorno stimati per il mese prossimo, solo l’immunizzazione può minimizzare ricoveri e decessi.

La Germania battezza agosto come mese della svolta. Lo annuncia alla Sueddeutsche Zeitung il ministro degli Esteri Heiko Maas, che non ha competenze sanitarie ma è una delle figure chiave del governo. "Se tutte le persone in Germania avranno un’offerta vaccinale – ipotizza il capo della diplomazia tedesca – non vi sono più motivazioni per qualsivoglia restrizione, sia dal punto di vista del diritto che da quello politico". Converge sullo stesso scenario il presidente dell’Associazione dei medici di base Andreas Gassen: "Al più tardi a settembre sarà disponibile la vaccinazione per tutti coloro che sono disposti ad accettarla: a quel punto – è la chiusura del ragionamento – dovranno sparire più o meno tutte le misure", anche se naturalmente "ognuno potrà decidere a livello personale se indossare la mascherina oppure no".

L’orientamento tedesco si basa sulla pubblica promessa della cancelliera Angela Merkel, che entro il 21 agosto tutti i cittadini otterranno un’offerta vaccinale. Traguardo che il ministro della Sanità Jens Spahn è certo di poter cogliere già a fine luglio. Nel frattempo Berlino allenta le restrizioni togliendo la quarantena obbligatoria di 14 giorni ai viaggiatori provenienti da Portogallo, Regno Unito, Russia, India e Nepal. La variante Delta è ormai maggioritaria anche in Germania, ma il governo tedesco pensa di poterne controllare gli effetti più pesanti.

La Francia oscilla tra la tentazione di emulare gli altri grandi d’Europa e una maggior ponderazione. Parigi non scrive date e tiene alta la guardia: "Da cinque giorni il virus non recede, è tornato ad aumentare a causa della variante delta – twitta il ministro della Sanità Olivier Véran –. L’esempio inglese mostra che una nuova ondata è possibile dalla fine di luglio. Possiamo limitarla e limitarne l’impatto sulla salute". Con le misure di sempre. Se la normalità è vicina, meglio non cercare strappi.