Lividi al risveglio

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di Doriano Rabotti

"Mi hanno drogata", e che cosa sia successo dopo non lo sa neanche lei, o almeno preferisce non dirlo. Sa che si è risvegliata piena di lividi e con una costola incrinata, Mary-Sophie Harvey, nazionale canadese di nuoto che ha raccontato sui social la sua disavventura nell’ultima notte dei mondiali di Budapest finiti domenica, al party finale. La Harvey, 22 anni, ha raccontato di non ricordare nulla in una "finestra da quattro a sei ore" nella quale avrebbe dimenticato tutto, forse per qualcosa che le hanno messo nel bicchiere.

Di sicuro quando si è svegliata aveva una costola incrinata, una commozione cerebrale e dozzine di lividi sul corpo. "Non mi sono mai vergognata così tanto – ha scritto –, ma non lascerò che tutto ciò mi abbatta". Non c’è risposta a chi si chiede se la ragazza abbia subito violenza sessuale. Lei non lo ha precisato. Ha raccontato però di essere andata in ospedale, "dove ho incontrato medici e psicologi. Mi hanno fatto i test e trattato nel miglior modo possibile. I medici mi hanno detto che succede più spesso di quanto pensiamo, e che in un certo senso sono stata fortunata a uscirne con un’incrinatura a una costola e una piccola commozione cerebrale".

Anche se la ferita è troppo fresca per essere superata: "Ho incontrato anche uno psicologo che mi ha aiutato a curare alcune delle paure che avevo, purtroppo non tutte". La Federazione mondiale del nuoto, la Fina, ha incaricato un ’ufficiale investigativo indipendente’ di approfondire quello che è successo. Lei, Mary-Sophie, ha deciso di parlarne anche per rivolgere un appello ed avvisare le future potenziali vittime: "c’è un aumento pericoloso dei casi di alcolici ‘corretti’, ma ancora non se ne parla abbastanza. A chiunque legga questo, fate attenzione: pensavo di essere al sicuro, che non mi sarebbe mai successo, soprattutto mentre ero circondata da amici. Ma non è stato così".