Litiga con tre giovani e li investe Ragazza di 19 anni lotta per la vita

Pavia, arrestato 30enne marocchino. Non era stato fatto entrare in un locale perché ubriaco. Lei è in rianimazione

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di Stefano Zanette

Non è stato un incidente. Aveva già litigato con il gruppetto di giovani, dopo essere stato allontanato dal locale perché ubriaco. E si è messo alla guida della propria auto, scagliandosi contro gli stessi giovani a piedi lungo il Naviglio, schiacciandoli contro un’altra auto in sosta. Ha tentato poi di lasciare l’auto e di allontanarsi, ma è stato bloccato dagli altri ragazzi presenti che avevano assistito alla drammatica scena, che hanno riferito alla polizia. Ayoub Mallouki, 30enne di nazionalità marocchina, residente a Giussago, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. L’arresto è scattato nella mattinata di ieri, quando il presunto responsabile è stato portato nel carcere pavese di Torre del Gallo, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Già oggi dovrebbe tenersi l’udienza di convalida dell’arresto, nella quale l’accusato potrà raccontare al magistrato la sua versione dei fatti. Nel frattempo, una ragazza 19enne, anche lei di nazionalità marocchina, residente a Certosa di Pavia, versa in gravissime condizioni al Policlinico San Matteo di Pavia, ricoverata nel reparto di Rianimazione, con prognosi riservata.

È lei la vittima più grave dei tre giovani investiti. Erano state valutate gravi anche le condizioni di un’altra ragazza, 17enne italiana residente come l’amica a Certosa di Pavia, poi ricoverata nello stesso policlinico pavese, ma per fortuna non in pericolo di vita, con una serie di fratture agli arti inferiori. Meno grave il terzo ragazzo investito, un 14enne di origini marocchine, valutato in codice giallo al ‘triage’ del pronto soccorso del policlinico pavese.

L’allarme al numero unico di emergenza 112 è scattato nella notte tra sabato e ieri, quando mancava poco alle 3 e mezza. I locali in città devono chiudere alle 2, in base all’ordinanza comunale in vigore fino alla fine di luglio per limitare i disagi legati alla cosiddetta malamovida nel centro storico pavese. L’episodio non è però avvenuto nel centro storico, ma comunque fuori da un noto locale che si trova lungo il Naviglio, nel tratto terminale verso la confluenza in Ticino, nella zona denominata appunto ’del Confluente’.

In un tratto di strada, viale Venezia, di fatto a fondo chiuso, con un ampio parcheggio e il ponte pedonale sul Naviglio che collega a via Cesare Correnti. E nonostante l’orario ormai tardo, erano ancora molti i giovani che si erano fermati in zona, a gruppetti, alcuni seduti sui parapetti lungo il Naviglio, altri in piedi a chiacchierare per concludere in compagnia la lunga nottata del weekend. Quando il locale era ancora aperto, il 30enne poi arrestato era stato già respinto all’ingresso perché troppo ubriaco. Era rimasto però in zona, fuori dal locale. E due testimoni oculari hanno riferito alla polizia di averlo visto avere un’accesa discussione con i tre giovani poi investiti.

Uno dei testimoni era intervenuto in difesa delle ragazze e per cercare di calmare il 30enne descritto in stato di alterazione dovuta all’alcol. Nonostante l’atteggiamento da attaccabrighe, si era poi allontanato ed era tornato alla sua auto, una Citroen C3. Messosi al volante, sempre in base alla ricostruzione dei testimoni fornita alla polizia, anziché andarsene si era lanciato contro le due ragazze e il 14enne a piedi. Un gesto descritto come deliberato e volontario, col quale i tre investiti venivano letteralmente schiacciati contro un’altra automobile in sosta.

Il fragore del botto ha inevitabilmente richiamato l’attenzione degli altri presenti, che quando hanno visto il 30enne scendere frettolosamente dall’auto e tentare di allontanarsi, lo hanno intercettato e bloccato fino all’arrivo della polizia. La pattuglia della Polstrada ha sottoposto l’automobilista alla prova dell’etilometro, riscontrando l’esito positivo (con un tasso di 0,8 grammilitro). Non un tasso alcolico in realtà eccessivamente elevato, ma comunque superiore allo 0,5 che è il limite per poter guidare. Mentre l’investitore veniva accompagnato negli uffici della Polstrada per essere identificato, grazie ai testimoni è emerso il quadro probatorio che ha portato all’arresto. Restano però ancora da chiarire alcuni aspetti della vicenda, sulla quale le indagini sono in corso. Innanzitutto la causa della lite, pare per futili motivi ma ancora da approfondire. E se il 30enne conoscesse già in precedenza le ragazze e il 14enne che ha investito e perché li abbia presi di mira.