Mercoledì 24 Aprile 2024

Lite in casa finisce nel sangue Uccide la moglie a bottigliate

La telefonata ai carabinieri: "L’ho ammazzata". Le figlie scampate alla furia omicida per pochi minuti

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di Marco Principini

SAN STINO DI LIVENZA (Venezia)

Un altro femminicidio, l’ennesimo in questo 2022. Una lite furibonda, poi la furia omicida. Cinzia Luison, 60 anni, è caduta sotto i colpi inferti dal marito con una bottiglia di vetro. L’ennesimo omicidio di una donna, in Veneto, da parte del partner. Tutto è avvenuto intorno alle 10 del mattino nell’appartamento della coppia, in una elegante palazzina vicina al centro di San Stino di Livenza, in provincia di Venezia. Cosa abbia scatenato la furia di Giuseppe Pitteri, detto Walter, 65 anni, è ancora da capire.

Lei era la titolare di un apprezzato salone di parrucchiera, con sede a Pramaggiore (Venezia), che seguiva la filosofia orientale ayurvedica. Lui, fino a pochi anni fa, era stato un dipendente dell’Actv, l’azienda veneziana di trasporti pubblici. Le due figlie, 22 e 26 anni, non erano in casa al momento del delitto. Una di loro è rientrata a omicidio ormai compiuto, ed è corsa da un vicino chiedendo aiuto. È stata smentita dal procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, l’indiscrezione secondo la quale la ragazza avrebbe rischiato a sua volta di finire sotto i colpi del padre. Dopo il delitto Pitteri ha composto il numero del 112 , avvisando i carabinieri di quanto aveva fatto. Ma per Cinzia Luison non c’era più nulla da fare. Il medico giunto sul posto non ha potuto che constatarne il decesso. Preso in custodia dagli investigatori, l’uomo è stato portato in caserma. Il pm della procura di Pordenone, Carmelo Barbaro, lo ha posto in arresto per omicidio volontario.

Il sindaco di San Stino, Matteo Cappelletto, si è fatto portavoce dello sgomento della cittadina. "La comunità è sotto choc per una tragedia assolutamente inspiegabile, in una famiglia di cui non avevamo mai avuto notizia ci potessero essere dei dissapori". "Conoscevo la vittima di vista – ha aggiunto –. L’abitazione dista poche decine di metri dal Municipio; sovente con Cinzia ci si salutava nel bar sotto casa. Una conoscenza superficiale, ma che mi ha permesso di apprezzare il suo sorriso e la sua grande gentilezza. Con il marito gli incontri erano più sporadici".

Era comunque l’attività di Cinzia a farne una figura nota e apprezzata a San Stino: il suo salone di parrucchiera era inserito tra i primi 200 per qualità in Italia; nel 2021 aveva inoltre conquistato il primo posto nella classifica italiana al Masterjam Aveda, svoltosi a Londra. E ieri, mentre i carabinieri delimitavano la zona delle indagini, e Corso del Donatore si riempiva di sirene e auto delle forze dell’ordine, davanti alla casa di Cinzia si sono fatte avanti decine di persone che la conoscevano, o erano clienti del suo negozio, per lanciare idealmente un ultimo saluto a Cinzia. Un nuovo choc per quest’area del Veneto orientale, a meno di 4 mesi da un altro fatto di sangue avvenuto nella vicina Torre di Mosto: era l’8 agosto quando il 56enne Michele Beato, ex guardia giurata, aveva tentato di uccidere l’ex moglie con un coltello, togliendosi poi la vita puntandosi contro una balestra. La donna è tutt’ora ricoverata in ospedale in gravi condizioni.