Lite e coltellate: ucciso davanti alla famiglia

A colpire il tunisino un 19enne italiano poi fermato: si erano urtati mentre camminavano. Sotto choc la moglie e le bimbe della vittima

Migration

di Francesco Donadoni

Alla base ci sarebbe un banale litigio. Banale e futile, certo, ma sufficiente a trasformarsi, in pochi attimi, in una tragedia senza senso. Assurda. Un omicidio in pieno giorno a Bergamo, nella centralissima via Novelli, a pochi passi dalla stazione, uno dei luoghi più a rischio per spaccio, episodi di microcriminalità: aggressioni, risse e liti, come questa finita nel peggiore dei modi, nel sangue. La vittima è un 34enne di origine tunisina, Tayari Marouan, in Italia da molti anni, residente prima a Ponte San Pietro e da un anno a Terno d’Isola, attualmente disoccupato, con precedenti (è stato in carcere). Stava passeggiando con la famiglia quando è stato ucciso con una coltellata in pieno petto da un 19enne, italiano, incensurato, Alessandro Patelli, che abita in una palazzina di via Novelli, a pochi metri da lì. L’arma, un coltello a serramanico, è stata sequestrata.

Il giovane aggressore è stato subito fermato dai carabinieri e portato in caserma per essere interrogato. In caserma si è sentito male ed è stato portato al Pronto soccorso del Papa Giovanni XXIII per accertamenti. In quel momento deve essersi reso conto di ciò che aveva appena fatto e di cosa l’attendeva.

È successo tutto in pochissimi minuti, intorno alle 13.15.

Secondo una prima ricostruzione, la vittima stava camminando insieme alla convivente italiana, Ileana, alla figlia di 12 anni, e a quella più piccola, di soli due anni, che era nel passeggino. All’altezza del civico 4, è venuto in contatto con il 19enne. I due si sono incrociati sul marciapiede e si sono leggermente scontrati per caso, secondo gli investigatori.

Uno "scontro" irrilevante, ma non per i due. Ne è nata una discussione, gli animi si sono accesi, e in pochi istanti è nata una lite dai toni forti. Sembrava finita dopo il duro confronto verbale. Ma non per l’omicida: il giovane è salito nella propria abitazione (una ricostruzione che deve trovare conferma) dove avrebbe preso il coltello a serramanico, è tornato in strada, ha raggiunto il tunisino che si stava allontanando, e l’ha aggredito, colpendolo con un fendente – fatale – in pieno petto, sotto lo sguardo atterrito della compagna e della bambina.

La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto un’automedica e un’ambulanza, il personale medico ha provato a rianimare il 34enne, ma non c’è stato nulla da fare. L’aggressore è stato subito fermato dai carabinieri e portato in caserma. La via è stata chiusa alla circolazione per consentire alle forze dell’ordine, carabinieri, polizia e polizia locale di effettuare i rilievi. La salma è stata trasferita alla camera mortuaria dell’ospedale cittadino per l’autopsia.