Lite a un semaforo Centauro speronato e ucciso Arrestato un automobilista

L’uomo, 49 anni, dopo avere tamponato la motocicletta si era allontanato. L’accusa è omicidio volontario. La vittima avrebbe preso a calci la Panda

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di Francesco Donadoni

Non un semplice tamponamento tra due veicoli. Ma una vettura che sperona volontariamente una moto. Non un incidente ma un omicidio dopo una banale lite per motivi stradali. La vittima si chiama Walter Monguzzi, 55 anni, agente di commercio, originario di Gorgonzola (Milano) ma da anni residente a Osio Sotto, nella Bassa Bergamasca, una figlia. Domenica era in sella alla sua Bmw. Accanto a lui la Panda condotta da un 49enne originario di Trescore Balneario e residente a Montello. Si chiama Vittorio Belotti, incensurato, sposato, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Bergamo per omicidio. È assistito da un avvocato d’ufficio.

La ricostruzione. Siamo in via Papa Giovanni XXIII, a Montello. Sono le 12.30 circa. C’è una rotonda. La moto condotta dalla vittima non avrebbe dato la precedenza alla Panda. Come ha poi raccontato un testimone ai carabinieri. Le persone presenti e che hanno visto hanno aiutato le indagini. La mancata precedenza potrebbe aver innescato il diverbio successivo all’altezza del semaforo "rosso stop" di via Papa Giovanni XXIII.

Fermi davanti al rosso, nella stessa direzione di marcia, avrebbero discusso per pochi istanti: motivi legati alla viabilità. Avrebbero anche gesticolato, e nella foga il motociclista avrebbe scalciato la fiancata della Panda. In quel momento la moto è sulla sinistra della carreggiata, al suo fianco l’auto. Quando scatta il verde, la moto da sinistra si porta sulla destra, mentre la Panda avanza a velocità e sperona la motocicletta. L’agente di commercio finisce a terra, la sua Bmw compie diverse giravolte fino a invadere la corsia opposta dove nel frattempo sopraggiunge una vettura Bmw, a sua volta urtata dalla moto. L’arrestato, invece di fermarsi fugge via: la parte anteriore danneggiata della sua auto è vistosamente danneggiata. Un indizio per le sue ricerche. La scena viene vista da un automobilista che arrivava alle spalle dei due,rimasto coinvolto nell’incidente. Gli accertamenti eseguiti anche sulla base dei filmati delle telecamere della zona, hanno permesso di chiarire che il 49enne con la sua Panda ha speronato la moto Bmw per poi fuggire. Le telecamere, però, sembra che non abbiano "immortalato" il momento decisivo dell’impatto. In queste ore gli inquirenti stanno passando al setaccio altre telecamere per cercare il momento topico.

Sono le 12.40, Monguzzi è sull’asfalto, le sue condizioni sono critiche. Quando sul posto arrivano i sanitari per l’agente di commercio non c’è più nulla da fare. Scattano le ricerche del fuggitivo. I carabinieri nel giro di un’ora lo rintracciano. Decisivi i racconti dei testimoni, le immagini delle telecamere. Ma a convincerlo a consegnarsi ai militari è stata la moglie durante una telefonata intercorsa tra i due dopo l’episodio. Le pattuglie sono a casa e lo aspettano, lo portano in caserma e da lì al carcere e dovrà rispondere di omicidio volontario. Il fascicolo è del pm Aloisio. Domani, con tutta probabilità, verrà sentito dal gip per l’interrogatorio di convalida e in questa sede se lo vorrà potrà fornire la sua versione dei fatti. Walter Monguzzi da oltre 30anni viveva a Osio Sotto, e aveva una figlia di 28 anni. Si era trasferito a Osio Sotto dopo il matrimonio. "Risultava simpatico subito — commenta un amico —. Era uno empatico, che ti fermava per fare due chiacchiere, offrirti il caffè e ti parlava degli orologi, una delle sue passioni. Sembra scontato dirlo ma era molto ben voluto, conosceva una montagna di gente, davvero tanta". E ancora: "Se dovessi dire la sua caratteristica principale, invidiabile, era la capacità di entrare immediatamente in sintonia con la gente. È una qualità notevole, non ce l’hanno tutti. Credo che lo piangeranno in molti, adesso non ce ne rendiamo ancora conto".