L’Italia torna osservato speciale

Giorgio

La Malfa

Le conseguenze della decisione di far cadere il governo Draghi e di precipitare il Paese alle elezioni politiche anticipate non hanno tardato a manifestarsi. La sensazione che si ricava dalla conferenza stampa dalla Presidente della Bce, Christine Lagarde, è che dopo diciotto mesi di tregua l’Italia torna ad essere fonte di preoccupazione e sorvegliato speciale d’Europa. La Bce ha preso due decisioni all’unanimità - ha sottolineato la Lagarde. Ha varato lo Strumento di Protezione del Meccanismo di Trasmissione monetaria (TPI), con cui la Banca potrebbe intervenire sui mercati finanziari per limitare l’ampliarsi degli spread. Ha aumentato i tassi di interesse dello 0,50% e annunziato che varerà altri aumenti nei prossimi mesi. L’impressione è che i falchi del Nord, in cambio del varo del TPI, abbiano ottenuto un aumento dei tassi maggiore di quello previsto alla vigilia, un aumento che può danneggiare seriamente la nostra ripresa. Senza la preoccupazione che lo spread italiano possa sfuggire di mano, forse il Consiglio della Bce poteva resistere alle richieste dei falchi. La conferma è venuta dalle domande della stampa che invece di vertere sulle conseguenze negative di un aumento dei tassi in una fase che è già di forte rallentamento economico, si sono rivolte quasi solo al funzionamento del TPI. Chi lo si attiverà, a quali condizioni, con quali conseguenze? Tutta questa curiosità nasce dal fatto che si pensa che possa esservi la necessità di attivare questo meccanismo. L’Italia era uscita da quasi due anni dalla condizione di malato d’Europa per divenire protagonista della nuova Europa. I problemi non erano risolti, ma davamo il senso di avere un governo sostenuto da una vasta maggioranza che li affrontava gradualmente. Ora siamo tornati alla nostra condizione tradizionale che il Paese ha già pagato caro. Gli elettori faranno bene a ricordare chi devono ringraziare.