Giovedì 18 Aprile 2024

L’Italia non molla le mascherine Ma in Europa sono (quasi) sparite

L’obbligatorietà finisce il primo maggio: il governo pensa di mantenerla ancora nei cinema e nei mezzi pubblici

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di Elena G. Polidori

La fine dell’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, fissata per ora al 30 aprile, si avvicina e il governo si sta interrogando sul da farsi a partire dal primo maggio. La decisione verrà presa nelle prossime settimane, come ha avuto modo di ribadire anche il ministro Dario Franceschini, in base all’evoluzione dei dati epidemiologici sui contagi da Covid-19,ma è in discussione l’ipotesi di porre fine all’obbligo di indossare le mascherine al chiuso anche se rimarrà la raccomandazione di indossarla in caso di assembramenti, recuperando tuttavia la mascherina chirurgica e lasciando nel cassetto la Ffp2.

D’altra parte, le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, sono state chiare: "Oggi le mascherine sono un presidio fondamentale, in questo momento raccomando di usarle quando ci sono rischi perché la circolazione virale è ancora molto alta". Che trova un “alleato” nel presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli: "La scelta sull’utilizzo delle mascherine spetta al decisore politico, ma io credo che la mascherina in certi contesti come il trasporto pubblico, cinema e teatro, conferisca una protezione assolutamente importante e fondamentale, io continuerò ad indossarla. È finita l’emergenza ma non è finita la pandemia". Ad aver valutato positivamente un parziale abbandono della mascherina è stato, invece, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: "Sono convinto che in questi due anni gli italiani abbiano preso una consapevolezza diversa, come per le mascherine all’aperto, e vedo cittadini che le indossano ancora — ha detto —. Una riflessione che invece si può fare è mantenere ancora l’uso della mascherina per i mezzi di trasporto. Questa è la posizione che sostengo io e mi auguro che si possa arrivare a questa sintesi".

Tenendo conto di tutto questo, è ragionevole ipotizzare che dal primo maggio scatterà lo stop alle mascherine nei supermercati, nei centri commerciali, nei negozi e così via, ma rimarrà obbligatorio indossare a bordo dei mezzi di trasporto e nei cinema, teatri e discoteche, almeno fino a giugno o a fine maggio, e nelle scuole, dove già da ora è previsto che studenti e insegnanti la indossino fino al termine dell’anno scolastico. L’incognita rimane per gli uffici e, in generale, per i luoghi di lavoro, dove si ipotizza che verrà mantenuto l’obbligo, ma anche solo con la chirurgica.

D’altra parte, l’Italia è rimasta tra i pochissimi Paesi dove è ancora prevista questa normativa un po’ rigida rispetto all’uso della mascherina. A parte la Grecia, infatti, dove l’obbligo di mascherina resterà in tutti i luoghi chiusi, la Spagna ha annunciato la decadenza dell’obbligo di mascherine al chiuso, ma con l’eccezione dei trasporti pubblici e dei taxi, oltre a ospedali, residenze per anziani e farmacie. E negli Usa, le principali compagnie aeree e gli aeroporti stanno revocando l’uso della mascherina dopo che un giudice ha abolito l’obbligo varato dal governo federale per aerei, treni ed autobus.

Francia e Gran Bretagna, infine, hanno tolto del tutto l’obbligo, ma questo abbassamento delle restrizioni non piace al virologo Massimo Galli. "Togliere le mascherine al chiuso è una discreta corbelleria, è uno strumento di protezione e in determinati contesti, toglierle vuol dire escludere i fragili". Stesso parere per Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano: "Facciamo tutti un po’ finta di niente, ma da noi muoiono ancora cento persone al giorno, se si toglie l’obbligo rischia di arrivare il messaggio che tutto è finito. E invece non è vero, la situazione è ancora seria". Insomma, la questione mascherine resta sotto la lente e solo "all’ultimo minuto", si sottolinea da ambienti di governo, si valuterà il da farsi. Incerta anche la "fine" del green pass, con il sottosegretario Andrea Costa che ribadito che i criteri non cambieranno: "Di fatto c’è sempre, solo che non verrà più richiesto".