Roma, 12 ottobre 2022 - Listeria: dopo l'ultimo allarme sui pancake al cioccolato e il ritiro di un lotto del marchio francese Bernard Jarnoux Crepier, abbiamo chiesto alla professoressa Stefania Ruggeri - ricercatrice Crea- Alimenti e Nutrizione e docente di Tecnologie Alimentari alla Facoltà di Medicina Tor Vergata - quali siano le buone pratiche da seguire. I casi noti finora hanno riguardato wurstel, tramezzini al salmone e anche ricotta. Leggi anche: Listeria: ritirato lotto di prosciutto cotto. Iss: i numeri del focolaio e cosa succede 1. Perché la listeria è stata trovata su alimenti così diversi? "La listeria è un batterio molto diffuso nell’ambiente, resiste anche a basse temperature e può contaminare sia alimenti crudi che cotti. Il rischio può aumentare se la catena di produzione è lunga e se ci sono fasi diverse di manipolazione degli alimenti". 2. Quali controlli garantiscono le aziende? "Le aziende operano in un regime di autocontrollo garantito dalla procedura HACCP. Quindi è la stessa azienda che si autocertifica sulle sue criticità, assumendosi la responsabilità delle scelte sulla sicurezza alimentare". 3. I casi si moltiplicano, i controlli sono sufficienti? "In questo periodo, con l’allarme in atto, alcune aziende dovrebbero aumentare i controlli che abitualmente prevedono, soprattutto verificare la sicurezza delle materie prime in entrata". 4. Che cosa dobbiamo evitare noi consumatori? "Sicuramente è bene evitare quanto più possibile i cibi pronti, crudi e semi crudi. Come le carni poco cotte, sia conservate che non. Assieme a patè e latte crudo non pastorizzato. Le donne in gravidanza dovrebbero evitare anche i formaggi prodotti con latte non pastorizzato e non stagionati per limitare ancora più i rischi". 5. "Le buone pratiche" "È bene lavare sempre molto accuratamente frutta e verdura. In cucina, quando ad esempio si manipolano le carni crude, ricordiamoci di lavarci le mani, di separare le verdure dalle carni, di essere più ordinati anche nel frigorifero. I consigli valgono soprattutto per donne in gravidanza e anziani, tra le categorie più a rischio. Se manipolo frutti di mare crudi che magari sono contaminati, poi li cucino e senza lavarmi le mani prendo altri alimenti, posso trasmettere il batterio”.