Il calvario di Paola: "Ripassi tra un anno. O c'è il test a pagamento"

Paola, malata e senza lavoro: "Ho più volte tentato di prenotare gli esami all’ospedale di Catanzaro. Non posso permettermi di pagare visite private"

Una corsia ospedaliera

Una corsia ospedaliera

Roma, 19 ottobre 2018 - Tre anni fa le è stato diagnosticato un aneurisma del setto interatriale destro, un problema al cuore che le causa una continua tachicardia. Paola Mungo, 43 anni, di Marina di Catanzaro, non riesce però a sottoporsi ai controlli prescritti dallo specialista. Motivo? Liste di attesa infinitamente lunghe - anche più di un anno nel pubblico - che si accorciano come per miracolo se si decide di mettere mano al portafoglio.

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Quando sono cominciati i problemi? «Soffrivo da tempo di tachicardia, pensavo fosse stress, invece, nel 2015, la diagnosi. Nulla che metta a rischio la mia vita, per fortuna, ma la cardiologa mi ha detto che devo sottopormi ogni anno a un’ecografia al cuore e a un ecocardiogramma da sforzo per monitorare il flusso sanguigno anomalo dovuto alla malattia, congenita, che negli anni è purtroppo destinata a peggiorare».

E invece? «Ho più volte cercato di prenotare gli esami all’ospedale e al Policlinico di Catanzaro, ma mi davano appuntamenti distanti oltre dodici mesi. Ho cominciato a scoraggiarmi e, morale della favola, sono ormai tre anni che non faccio controlli».

Ha tentato altre strade? «La cosa incredibile è che presso alcune strutture che fissavano gli appuntamenti, basati sulla semplice richiesta del medico, così lontani nel tempo, sarebbe stato possibile ottenere gli esami a brevissimo termine, naturalmente a pagamento. Ma sono stata licenziata, ho problemi economici e non posso proprio permettermi di andare privatamente. Le sembra giusto?».

Cosa dice il medico che l’ha in cura? «Cerca di tranquillizzarmi, ribadendo che non sono in pericolo di vita. Ma i test clinici devono essere fatti e nessuno mi sta offrendo alternative alla lunga attesa».

Ha cercato di fissare altri appuntamenti? «Inutilmente. Proprio qualche giorno fa sono andata alla Ausl di Catanzaro di Lido, ma alle nove del mattino avevano già esaurito i 30 numeri che distribuiscono ogni giorno per prenotare gli esami. Al momento ho trovato solo qualche lavoretto come donna delle pulizie e molto spesso la mattina presto sono impegnata, quindi sarà difficile per me arrivare prima delle nove».

Non esiste un numero telefonico a cui rivolgersi? «Per carità! C’è un numero verde a cui non risponde mai nessuno. Ti tengono in attesa un sacco di tempo e poi mai niente».

Cosa pensa di fare adesso? «Dovrò decidermi a rinunciare a qualche ora di lavoro per mettermi in fila alle sei del mattino per cercare di ottenere il numero. E sperare nella fortuna».