Mercoledì 24 Aprile 2024

Cosenza, femminicidio di Lisa Gabriele: arrestato ex poliziotto stradale

Le indagini su Maurizio Mirko Abate erano state archiviate nel 2009. Le indagini sull'assassinio della ragazza di 22 anni erano state riaperte nel 2018 dopo un esposto anonimo arrivato in Procura

Carabinieri (foto archivio)

Carabinieri (foto archivio)

Cosenza, 25 ottobre 2022 - I carabinieri di Rende hanno arrestato un uomo di 50 anni, Maurizio Mirko Abate, ex agente della polizia stradale, con l'accusa di aver commesso il femminicidio di Lisa Gabriele, la ragazza di 22 anni uccisa a Montalto Uffugo, nel Cosentino, il 7 ottobre del 2005. L'imputazione è quella di omicidio doloso premeditato, aggravato dai futili motivi ed in concorso con altro soggetto allo stato ignoto. L'ex poliziotto è accusato anche di spaccio e cessione di marijuana nei confronti del figlio.

Le indagini sul conto di Abate, in un primo tempo archiviate, vennero riaperte sulla base di un esposto anonimo inviato alla Procura di Cosenza, nel quale si ripercorreva la vicenda della morte di Lisa Gabriele e venivano indicati particolari veritieri noti soli agli inquirenti. I primi riscontri, effettuati dai carabinieri di Rende, hanno consentito alla Procura di riaprire le indagini. Gli inquirenti hanno così effettuato ulteriori acquisizioni documentali, una lunga serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali, plurime escussioni di persone informate sui fatti e nuove consulenze medico legali attraverso la riesumazione del cadavere della vittima. Ciò che è emerso dalla nuova fase investigativa ha consentito di verificare, in maniera più approfondita, quanto raccolto nella prima fase, colmando quelle che gli investigatori definiscono 'lacune investigative', e facendo così emergere un quadro indiziario grave e tale da collegare il reato contestato all'indagato.

Le indagini, nello specifico, hanno consentito di inquadrare l'omicidio nell'ambito di una relazione sentimentale intrattenuta da Lisa Gabriele con Maurizio Mirko Abate, già impegnato in altra stabile relazione, ritenuta sbilanciata, ossessiva e connotata da episodi di reiterate violenze e brutalità, come anche da dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Inoltre, stando agli inquirenti, è emerso che il movente dell'omicidio sarebbe da ricondurre all'esasperata volontà dell'indagato di interrompere la relazione, allontanando definitivamente da sé la vittima, determinata a frequentare l'uomo nonostante la moglie di quest'ultimo avesse partorito un figlio ed alla luce del rischio che la moglie sapesse della relazione extraconiugale sottraendogli, così, il neonato.

Inoltre, gli inquirenti avrebbero ricostruito l'ultimo periodo di vita della vittima, connotato dai tentativi della stessa di trattenere nella relazione l'uomo, temendo, tuttavia, di subire ancora violenze ed arrivando a temere per la propria vita anche a seguito di strani accadimenti, quali danneggiamenti all'autoveicolo ed ai cavi elettrici dell'abitazione, nonché la morte sospetta della cagnolina deceduta appena dieci giorni prima di Lisa. Sono poi state intercettate frasi ritenute parziali ammissioni dell'indagato ed altre propalazioni di parenti dell'uomo fortemente indizianti, nonché conversazioni con linguaggio criptato che attesterebbero l'acquisizione, la suddivisione e l'occultamento del narcotico e lo spaccio dello stupefacente.

Quanto alla droga, infine, è stato accertato l'utilizzo della cassetta delle lettere come deposito temporaneo dove la droga poteva essere prelevata dal figlio avvisato dal padre circa l'arrivo di una 'bolletta' o 'raccomandata'; e sarebbero anche stati accertati plurimi acquisti di marijuana (denominata 'gelato') effettuati dall'uomo e conseguenti cessioni in favore del figlio a cui veniva sequestrato dai carabinieri di Rende, nel 2020, una modica quantità di stupefacente del tipo marijuana. Il procedimento pende nella fase delle preliminari.