L’ira del medico: disprezzo i No vax ma li curo

Pesaro, la frustrazione del primario del pronto soccorso. "La libertà di pensiero non c’entra, loro non hanno rispetto per gli altri"

Ha scritto su Facebook che i No vax gli fanno schifo, assicurando che continuerà a curarli perché è il suo mestiere. Ma non vuole né parlarci né capire perché non si sono vaccinati. Umberto Gnudi, bolognese, 56 anni, da quasi 2 primario facente funzioni del pronto soccorso dell’ospedale Marche nord di Pesaro, è stato investito da una raffica di insulti dei No vax ma anche da grandi attestati di stima di chi si è vaccinato.

Il bolognese Umberto Gnudi, 56 anni, dal 2019 era primario a Pesaro
Il bolognese Umberto Gnudi, 56 anni, dal 2019 era primario a Pesaro

Ecco cosa ha scritto: "Cerco di essere il più possibile politicamente corretto. Ma adesso non posso più farlo. All’ennesimo caso di No vax positivo (anziano con figli No Vax, strafottente cinquantenne ’tanto a me non capita’, trentenne palestrato ’con questo fisico non ho paura di niente’) che vuol dire più lavoro e più rischio per noi sanitari stremati, ma soprattutto meno risorse e posti letto per tutti gli altri malati, vittime innocenti di cieca stupidità, ho perso la pazienza! Non voglio più avere a che fare con voi!!! Siete tra i miei ’amici’ di Facebook? Vi prego, se vi è rimasta una briciola di dignità, cancellatevi. Altrimenti, appena me ne accorgo, lo farò io. Venite in Pronto soccorso malati? Vi curerò, è il mio lavoro, ma senza parlarvi. Sappiate che vi disprezzo. Non è questione di libertà di pensiero, ma di rispetto per la comunità. Voi non ne avete, non ne meritate. Avrete le mie cure al meglio che posso, come sempre. Ma sappiate che mi fate schifo".

Poi ha corretto il tiro con un secondo post, ma si fa per dire: "Temo che la frustrazione con la quale ho scritto il post lo abbia reso irritante per chi ha idee diverse, e di conseguenza abbia fatto sì che se ne travisasse il messaggio. Chi non mi conosce deriva la sua opinione solo da quelle poche righe. Visto che il post sta girando un po’ troppo, provo a chiarire: sono medico di pronto soccorso e 118 da vent’anni e ho imparato che l’empatia, la buona parola, la compassione sono esse stesse cura, spesso altrettanto efficace dei farmaci. Ma non posso provare empatia per un atteggiamento distruttivo ed egoista quale è il rifiuto ideologico del vaccino. Come medico, curo con la scienza; come uomo, guarisco assieme al paziente. La pietas per il paziente è sempre presente e cresce esponenzialmente nel caso di persone esposte loro malgrado al virus, perché familiari più in salute hanno deciso per loro di non vaccinarle. Vedere morire boccheggiando un anziano mi fa schifo". Ai suoi collaboratori Gnudi avrebbe detto di essere sempre pronto a lasciare: "Ho visto morire troppa gente". Il presidente dell’Ordine di medici di Pesaro, Paolo Battistini, ha dichiarato: "Sottoscrivo il pensiero di Gnudi".

ro.da.