L’ira dei medici: "Siamo pronti allo sciopero"

Rivolta dei sindacati medici contro la norma prevista dalla bozza della legge di bilancio sul taglio del rendimento delle pensioni. Una misura, affermano le organizzazioni, che andrebbe a colpire in modo pesante proprio la categoria medica e che innescherebbe, da subito, un ulteriore e pericoloso esodo (almeno un migliaio di anestesisti rianimatori e di medici di Pronto soccorso) dei professionisti dal Servizio sanitario nazionale. Una prospettiva definita "inaccettabile" e contro cui i sindacati dei camici bianchi si dichiarano pronti allo sciopero entro dicembre. Sul piede di guerra il maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, ed il sindacato Cimo-Fesmed, che ribadiscono la propria "condanna senza riserve contro la riforma Meloni-Salvini-Tajani che punta a fare cassa sulle pensioni dei medici e dei dirigenti sanitari, che rientrano a pieno titolo in quel 13% di popolazione che contribuisce con le loro tasse al 60% del gettito Irpef". Con un "inaccettabile attacco ai diritti acquisiti si riducono le aliquote di rendimento dei contributi versati prima del 1996 colpendo quasi il 50% del personale attualmente in servizio con una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico".