Venerdì 19 Aprile 2024

Firenze, l’invito a casa diventa incubo: "Stuprata a 15 anni da un coetaneo"

L’indagato ha un anno di più: è accusato di aver abusato di lei in camera da letto dopo averla fatta bere. La giovane era con un’altra ragazzina. Solo tre mesi dopo ha trovato la forza di denunciare l’aggressione

Violenza sessuale

Violenza sessuale

Firenze, 10 novembre 2022 - Una sera quasi estiva assieme all’amica del cuore e a un compagno di classe, a casa di un altro conoscente un po’ più grande. Il brivido di sentirsi adulti, la voglia di vita e il desiderio di nuove scoperte. Ma c’è un tempo per ogni cosa e quella sera di fine maggio per lei, quindici anni, non era ancora il momento. Ma lui, un anno in più e poco rispetto per i suoi no, lo ha voluto.

Per forza. Con le minacce e anche con l’alcol, assunto e, secondo le indagini anche fatto assumere, forse per spianarsi la strada. E dopo, resosi forse conto del danno, le ha offerto perfino dei soldi per zittirla.

"Ha abusato di me", trovò infine la forza di raccontare la ragazzina ai genitori, che a loro volta si sono recati dai carabinieri di Scandicci, immediata periferia di Firenze, a denunciare quanto sarebbe accaduto alla loro figlia. Erano passati tre mesi, e il tempo trascorso non ha aiutato gli inquirenti. Ma gli inquirenti sono riusciti lo stesso a recuperare il tempo perduto "con accorta e puntuale ricostruzione", come si fa notare in ambienti investigativo. Da lì, si è attivata un’indagine riservata e delicata, condotta di pari passo tra la procura dei minori, diretta da Antonio Sangermano, competente per il presunto reato commesso dal sedicenne, e quella ordinaria, che, con il sostituto procuratore Benedetta Foti, sta ancora valutando ruolo e responsabilità del maggiorenne, “padrone di casa“.

Il 16enne, che nei giorni scorsi ha subito una perquisizione, davanti ai carabinieri si sarebbe difeso sostenendo che la ragazza era consenziente: è indagato per violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica e per minacce.

Dal racconto della ragazzina, emerge che quella sera, inizialmente, c’era anche un’altra coetanea: entrambe avevano infatti raccolto l’invito del compagno di scuola e dell’amico più grande. Ma poi, rimasta sola con il 16enne, questi avrebbe iniziato a molestarla, approfittando anche del fatto di aver bevuto. Un modo, forse, per aver più facilmente ragione della resistenza opposta dalla giovane.

Dopo aver lasciato l’appartamento, sotto choc, la ragazza si è confidata con l’amica. Ma per lei s’è innescato anche un doloroso travaglio interiore: dire, non dire, cosa dire. La vergogna. Tre mesi da incubo fino a quando ha trovato il coraggio di confidarsi con mamma e papà.

Nella perquisizione all’indagato, sono stati sequestrati un cellulare e un computer, oltre ai vestiti e alle scarpe che il 16enne avrebbe indossato la sera della violenza.