Mercoledì 24 Aprile 2024

"L’intervento non è stato semplice" Il Papa sta meglio e respira da solo

Francesco è "in buone condizioni generali", confermata la degenza di sette giorni "salvo complicazioni"

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di Giovanni Rossi

"Papa Francesco è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo. L’intervento non semplice ha comportato una emicolectomia sinistra ed ha avuto una durata di circa tre ore (ndr, almeno una in più considerata la preparazione). Si prevede una degenza di circa sette giorni, salvo complicazioni". Lo stringato bollettino del portavoce vaticano Matteo Bruni – il giorno dopo il lungo intervento al colon cui il Pontefice è stato sottoposto domenica al Policlinico Gemelli – è un ragionevole segnale di fiducia sul decorso post-operatorio iniziato con il passaggio in terapia subintensiva – come da protocollo per pazienti della sua età – e poi proseguito senza allarmi di sorta nel miniappartamento papale al 10° piano della struttura.

Qui, assistito dall’èquipe del professor Sergio Alfieri e da due infermieri vaticani, il Pontefice riposa. Ha vicino il crocifisso, una cappella votiva e la televisione. Conoscendo la sua passione per il calcio, chissà che in caso di progressi nella degenza non chieda il telecomando. Sono giorni di Coppa America oltre che di Europei. Sicuramente si informerà. Perché il suo tratto umano di argentino è scolpito dalla vita. Filtrano notizie incoraggianti. Persino battute di spirito con medici e infermieri. Il caratteristico ‘sense of humour’ papale pronto a vincere la prova ospedaliera.

Il protocollo sanitario raccomanda però massima attenzione. "Se tutto va bene, dopo la terza giornata post-operatoria la convalescenza prosegue senza particolari rischi", assicura il professor Filippo La Torre (La Sapienza), spiegando il perché: Il terzo giorno dall’intervento ai diverticoli del colon "è il più delicato, in quanto riprende la motilità intestinale e si può manifestare un difetto della sutura".

Generalmente, l’intervento di emicolectomia comporta il taglio di "40-50 centimetri di intestino: le due porzioni prossimale e distale sono poi ricucite" dettaglia Giovanni Battista Grassi, direttore scientifico di Chirurgia generale oncologica al Nuovo Casilino di Roma. È un’operazione delicata se eseguita su tessuti non più brillantissimi sia per la patologia iniziale, sia per l’età del paziente. Se nel post-operatorio qualche punto di sutura cede – mette in guardia Grassi – si può andare incontro a complicanze severe. Per minimizzare i rischi, serve massima attenzione all’alimentazione. "Dal punto in cui sono state effettuate le cuciture deve transitare il meno possibile, più materiale intestinale passa più c’è rischio di complicanze", osserva Maurizio Vecchi, ordinario di Gastroenterologia al Maggiore di Milano. Insomma, bisogna solo aspettare, seguire una dieta rigida e – per chi ha fede – pregare.

Tutti con lo sguardo all’insù, verso il 10° piano con le tapparelle abbassate. I media internazionali coprono l’evento con collegamenti e interviste, coinvolgendo anche pazienti comuni o familiari in visita. Francesco è dentro tutti i pensieri. Una signora quantifica: "La mia sarà una preghiera doppia, per lui e per mia figlia ricoverata". E anche in corsia si formano "gruppi di preghiera spontanea", svela l’assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica, monsignor Claudio Giuliodori. La Capitale manda carezze al Pontefice. Anche con uscite romanesche che servono a sdrammatizzare. "C’ha i diverticoli, eh porello, l’età...", commenta una signora con affettuoso fatalismo generazionale che quasi dimentica il taglia e cuci operatorio, prima in laparoscopia, poi a cielo aperto, segno di un intervento più complesso della media.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi esprime affettuosi auguri di rapida convalescenza e pronta guarigione. Messaggi faterni arrivano da Bartolomeo, patriaca di Costantinopoli, e da Ahmad al-Tayyeb, imam sunnita dell’Università Al Azhar. E la Santa Sede confida che domenica Francesco possa celebrare l’Angelus dalla finestra del Gemelli, come già fece Giovanni Paolo II.