Domenica 22 Giugno 2025
RUBEN RAZZANTE
Cronaca

L’Intelligenza artificiale alla prova di Matuirità. Ma deve essere un alleato

Razzante* Per la prima volta l’esame di maturità si confronta in modo diretto con l’Intelligenza artificiale (AI). Una rivoluzione silenziosa, ma...

Razzante* Per la prima volta l’esame di maturità si confronta in modo diretto con l’Intelligenza artificiale (AI). Una rivoluzione silenziosa, ma...

Razzante* Per la prima volta l’esame di maturità si confronta in modo diretto con l’Intelligenza artificiale (AI). Una rivoluzione silenziosa, ma...

Razzante*

Per la prima volta l’esame di maturità si confronta in modo diretto con l’Intelligenza artificiale (AI). Una rivoluzione silenziosa, ma profonda, che attraversa la preparazione degli studenti e solleva interrogativi sul futuro della scuola. Secondo un’indagine di Skuola.net, solo un maturando su 10 non ha mai usato l’AI quest’anno. Il 35% lo fa regolarmente, il 34% saltuariamente, mentre quasi la metà ammette di averla impiegata per superare verifiche in classe, e uno su 5 lo ha fatto abitualmente senza essere scoperto. Da un lato c’è chi affida all’AI la produzione di testi e contenuti, col rischio di spegnere la propria capacità di ragionamento e rinunciare allo sviluppo del pensiero critico. Dall’altro, però, l’Intelligenza Artificiale offre opportunità straordinarie a chi la sa usare consapevolmente: aggrega informazioni, propone collegamenti interdisciplinari, consente di risparmiare tempo nella raccolta dei dati e dedicarsi con più attenzione alla rielaborazione personale. Più che un nemico, l’AI può diventare un alleato del pensiero, a patto che venga insegnata e compresa fin dai primi anni di scuola. Intanto, più di uno studente su tre sta già valutando di usare l’AI anche durante l’esame di maturità, sfidando le regole e rischiando l’esclusione. Un dato preoccupante, che mostra quanto l’integrazione dell’AI nel percorso scolastico sia ancora ambigua e poco regolamentata. Ecco perché l’Intelligenza Artificiale impone un ripensamento radicale delle modalità di apprendimento e di valutazione.

Non si tratta solo di impedire l’uso scorretto degli strumenti, ma di formare una generazione capace di utilizzarli in modo etico, responsabile e creativo, non per copiare ma per potenziare le proprie capacità e affrontare con consapevolezza un mondo che cambia. Anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha riconosciuto la centralità della questione: la nota pubblicata a dicembre 2023 sottolinea il valore educativo e non sostitutivo dell’AI, promuovendo la formazione dei docenti e invitando a un uso consapevole degli strumenti digitali.

* Docente di Diritto dell’informazione

all’Università Cattolica di Milano