di Gabriele Moroni MORAZZONE (Varese) "Papà e Daniele sempre insieme". Lo scrive un bambino per il padre che di lì a poco diventerà il suo assassino. Prima di ucciderlo, Davide Paitoni ha tradito l’amore, la dedizione adorante di un figlio di sette anni. L’inganno al bambino di un disegno come sorpresa al nonno. L’inganno di una merendina. Il fendente mortale alla gola. La consapevolezza che Daniele ha di morire, da quando il padre gli conficca uno straccio in bocca perché non gridi. Passaggi terribili nell’ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Varese, Giuseppe Battarino, ha convalidato il fermo in carcere di Davide Paitoni per l’omicidio del figlio e il tentato omicidio della moglie separata Silvia Gaggini. Il piccolo trascorre con Paitoni la vigilia di Natale, la giornata di Santo Stefano, quella del 30 dicembre. Confeziona degli aeroplanini di carta su cui scrive parole traboccanti affetto per il padre. Gli dedica il biglietto "Papà e Daniele sempre insieme" che sarà ritrovato con gli aeroplanini nell’armadio della cucina dove l’uomo ha rinchiuso il corpo del suo bambino, morto dissanguato. A Capodanno è la mamma ad accompagnare Daniele a Morazzone, dove Paitoni trascorre in casa del padre gli arresti domiciliari per il ferimento di un collega di lavoro durante una lite. "Le modalità – scrive il gip – di commissione del delitto, ne segnalano l’organizzazione preventiva; nel messaggio vocale, l’indagato dice tra l’altro al padre: "quel disegno che ti stava facendo Daniele non era vero, papà, era solo per tenerti in camera". Si può facilmente immaginare l’indagato che propone al figlio, che sta per sgozzare, una sorpresa al nonno e di portargliela nella sua camera; e che dice al padre di aspettare nella sua camera, dove sta guardando la televisione, la sorpresa del nipote; racconta poi di un ...
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