Martedì 23 Aprile 2024

L’inferno e le polemiche Piantedosi accusa Frontex Schlein non ci sta e attacca: "Il ministro si dimetta"

Il titolare del Viminale in commissione Affari costituzionali finisce nel mirino delle opposizioni. Calenda: "Sarebbe saggio per il governo chiedergli un passo indietro". M5s: relazione generica

Migration

di Giovanni Rossi

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi "deve dimettersi". La strage di migranti sulla costa jonica calabrese e le successive considerazioni dell’ex prefetto di Roma, ora alla guida del Viminale, trasformano la programmata seduta sui flussi migratori in commissione Affari costituzionali della Camera nell’attacco più duro contro il governo di Giorgia Meloni. Effetto Schlein. La nuova segretaria del Pd, che oggi sarà a Crotone, suona la sveglia all’esecutivo sul piano delle strategie e dei valori.

"Se dicessi qual è la catena di comando si penserebbe che accuso questo o quell’altro – afferma Piantedosi con professato "orgoglio" di "questurino" nella sua ricostruzione del naufragio di Cutro –. Nel settore marittimo di coordinamento dei soccorsi c’è una sovrapposizione tra le funzioni di Law enforcement e Sar. In questo caso Frontex ha dichiarato che c’erano buone condizioni di navigabilità. L’episodio è stato un evento drammatico e tragico, ma del tutto contingente, con una secca che ha fatto arenare il battello". Le opposizioni subito si coagulano. "C’è da inorridire alle parole del ministro. Scarsissimo senso delle istituzioni, oltre che mancanza di pietà umana", esordisce Riccardo Magi (+Europa). "Una relazione generica e lacunosa", denuncia Alfonso Colucci (M5s). Il ministro battibecca in diretta, Colucci lo asfalta: "È lei, ministro, che ci deve rispondere". Filiberto Zaratti (Avs) demolisce la ricostruzione ascoltata: "Burocratica e inadeguata alle dimensioni della catastrofe", per non parlare delle mancanze nella "catena di comando". Piantedosi non è "adatto" al ruolo, tira le somme Carlo Calenda (Azione) "Sarebbe saggio per il governo chiedergli un passo indietro". A nessuno basta la promessa dell’interessato di assumersi tutte le "responsabilità" se dovesse emergere una "debolezza del ministero".

Ma è l’intervento di Elly Schlein a dare il senso politico della giornata, sintetizzando il cambio di scenario: un’opposizione decisa a farsi valere, un governo finora senza risposte plausibili alle domande su quei 67 morti in mare. "Sono rimasta colpita dalle sue parole indegne, disumane e inadeguate – dice Schlein –. Dopo la strage lei ha dichiarato: “La disperazione non giustifica la fuga“. Lei non capisce che le persone fuggono da guerre e torture". Ancora: "Chi è per giudicare dall’alto dei suoi privilegi se uno debba scegliere tra la morte in mare e la morte nel proprio paese? Non ci sono corridoi umanitari da paesi come Afghanistan o Iran". Poi il focus si sposta alle cause della tragedia: "Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità. Il comandante della Capitaneria di porto di Crotone ha detto che quelle persone si potevano salvare. Perché non c’è stato l’intervento della Guardia Costiera che forse avrebbe potuto evitare questa strage?", è la domanda. La leader dem considera il ministro ormai fuori contesto, e glielo dice in faccia: "Anche solo le sue dichiarazioni suggeriscono le dimissioni".

Schlein mette pressione anche agli altri ministeri coinvolti nella vicenda: le Infrastrutture "del ministro Salvini" (per la Guardia Costiera non intervenuta perché non allertata), e il Mef "del ministro Giorgetti" (per i mezzi navali non idonei impiegati dalla Gdf, infatti subito rientrati in porto). Ma è soprattutto alla premier – secondo fonti di palazzo "dispiaciuta" per le uscite del ministro successive alla tragedia – che si rivolge la leader del Pd: "Grave l’assenza della sua voce" quando invece sarebbe consigliabile "una riflessione profonda".

Una mozione di sfiducia a Piantedosi non sembra tuttavia praticabile: compatterebbe ulteriormente il governo. Forza Italia offre sostegno con il vicepremier Antonio Tajani: "Esprimo la mia completa solidarietà a Piantedosi" (oggi in audizione al Copasir). "Un grande ministro", lo difende anche Francesco Lollobrigida (FdI). Il titolare dell’Agricoltura, vicinissimo alla premier, apre però alla necessità "di chiarimenti, non solo legittimi ma necessari", chiesti anche da alcuni parlamentari di FdI: "Non ci vedo nulla di male. Penso che siano utili a tutti alcuni giorni per appurare la verità, credo che sia la cosa migliore su un tema così delicato".