Stupro di Piacenza, l’indignazione della sindaca: "Propaganda senza pietà"

Tarasconi, primo cittadino di piacenza, boccia la diffusione del filmato

La sindaca di Piacenza Katia Tarasconi

La sindaca di Piacenza Katia Tarasconi

Piacenza, 23 agosto 2022 - Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza: la violenza sessuale avvenuta nella sua città ha fatto il giro d’Italia. Anche perché veicolata da un video dell’aggressione, ripresa da una finestra e condivisa su tutti i social.

"Non ho visto quel video, non ho voluto: ma mi auguro vivamente che la vittima non sia riconoscibile. Sarebbe un ulteriore, gravissimo danno per lei. A livello umano dico che io non avrei mai condiviso un video simile, soprattutto dato il contesto delicato ed essendoci delle indagini in corso, ma ognuno ha una sensibilità differente. Quello che penso però è che difficilmente chi ha ripreso e condiviso quelle immagini lo avrebbe fatto con altrettanta leggerezza se la vittima fosse stata sua figlia, o sua sorella".

Da sindaco e da donna, come ha vissuto l’accaduto, nella sua città?

"È inutile usare giri di parole: si tratta di un delinquente, che fortunatamente ora si trova in custodia cautelare, arrestato in flagrante. La mia speranza, sia da donna sia da sindaco, è che paghi per quello che ha fatto, senza sconti o ’cavilli’ che gli permettano di cavarsela con poco. Ora deve pagare. Anche se c’è del lavoro da fare".

Ossia?

"Non si può fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia, qualcosa è andato storto. Il ventisettenne pare fosse un richiedente asilo: perché non era in un centro d’accoglienza? E c’è anche un tema culturale, che va affrontato, ma lontano dal clamore della campagna elettorale. Questo atto è gravissimo a prescindere, non va strumentalizzato".

Inutile dire che i riflettori della politica si sono immediatamente accesi sulla vicenda, dato il periodo c’era da aspettarselo?

"Le persone normali non ne possono più di questo modo di fare politica, in cui si strumentalizza tutto quello che succede per i propri scopi di propaganda. C’è un’indagine in corso, la giustizia farà il suo lavoro. Basta questo".

Si aspettava un episodio tanto grave e brutale, nella sua città?

"No, è stato gravissimo. Qui capitano per lo più atti vandalici, da parte di qualche ragazzino. Ma un conto è danneggiare un oggetto, un conto è fare del male a un essere umano".