Sabato 20 Aprile 2024

L’incubo bomba sporca Kiev e Mosca si accusano Gli Usa: noi mai in guerra

Il Cremlino insiste: "Abbiamo le prove che Zelensky userà l’ordigno radioattivo". Colloqui tra i capi delle forze armate russe e americane. "Evitiamo l’escalation"

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di Alessandro Farruggia

I governi di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna rigettano con una nota comune le preoccupazioni avanzate dal ministro della difesa russo Sergei Shoygu ai ministri della Difesa dei tre Paesi sul possibile rischio dell’utilizzo da parte dell’Ucraina di una bomba sporca, una bomba convenzionale attorno alla quale è sistemato materiale radioattivo, che non può però produrre una esplosione nucleare. I tre Paesi "respingono le accuse ovviamente false della Russia. Il mondo leggerebbe questo tentativo di usare questa come pretesto per una escalation. Rigettiamo ogni pretesto per una escalation". Dell’argomento hanno parlato ieri il capo di Stato maggiore russo, il generale Valery Gerasimov e il capo di Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, che avvertito il collega russo che l’America non crede all’accusa. "Ci saranno conseguenze per la Russia se decide di usare una bomba sporca o un ordigno nucleare nella guerra in Ucraina" ha avvertito il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, che ha però ribadito la posizione americana: "Il presidente Biden -é stato chiaro: non entreremo in guerra con la Russia ma forniremo all’Ucraina quello che le serve per contrastare l’aggressione russa"

L’accusa è stata respinta con sdegno anche dal presidente ucraino Zelensky e dal ministro degli Esteri Kuleba. "Una minaccia del genere esiste e il ministro della Difesa ne ha dato notizia ai suoi interlocutori. Sta a loro se fidarsi o meno" ha replicato i portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Forniremo le prove che quel che diciamo è vero" ha aggiunto i ministro degli Esteri russo, Lavrov. Ma nessuno in Occidente ci crede. "L’accusa che l’Ucraina si stia preparando a usare bombe sporche in Ucraina è assurda – ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg –. Ciò che ci preoccupa è che questo fa parte di uno schema che abbiamo già visto. E cioè che la Russia accusa altri di fare ciò che intende fare lei stessa". Quello che temono alla Nato è che la Russia organizzi una esplosione di una bomba sporca in uno dei territori ucraini conquistati e poi replichi con una vera bomba atomica su una delle unità militari ucraine o su una base ucraina. Da notare che una bomba sporca non avrebbe nessun effetto militare e un impatto piuttosto limitato anche da un punto di vista radiologico, con contaminazione radioattiva significativa dalle decine di metri a pochi chilometri.

"L’evento – scrivono in uno studio sulla detonazione di una bomba sporca su una area metropolitana, realizzato da ricercatori italiani (Enea, Tor Vergata, indipendenti) e pubblicato nel 2020 – avrà probabilmente un piccolo effetto biologico sulle popolazioni locali, e la preoccupazione principale è l’esplosione in se. I materiali radioattivi utilizzati in una bomba sporca probabilmente non creerebbero un’esposizione alle radiazioni tale da causare malattie gravi immediate o aumenti rilevabili del tasso di cancro in futuro. Lo scenario peggiore prevede una dose effettiva dell’ordine di 100 mSv in una piccola area".

Intanto hanno suscitato scandalo e indignazione in tutto il mondo le affermazioni inquietanti fatte in tv da Anton Krasovsky. Il presentatore del canale filo-Cremlino Rt ha detto davanti alle telecamere che i bambini ucraini che vedevano Mosca come una potenza occupante andavano "annegati" o "bruciati". Kiev ha protestato con vigore chiedendo che Krasovsky fosse condannato per "incitamento al genocidio". E anche per Rt le affermazioni erano eccessive. Margarita Simonyan, la direttrice del canale finanziato dal governo russo, ha infatti annunciato ieri che Rt ha deciso di sospendere il contratto di Krasovsky.