L’imprenditore che alza i salari "Non voglio perdere i migliori"

Migration

CAMERIERE OFFRESI,

MA COL WEEKEND LIBERO

"Reperire personale? Una sfida che diventa, ogni giorno più complicata". Aldo Zivieri (foto 8), titolare della Macelleria e Fattoria Zivieri nel Bolognese, storce il naso. E guarda verso uno scenario "sempre più difficile, dove i giovani faticano a intraprendere un percorso di crescita "e ripudiano il sacrificio".

Non solo: "Tanti di coloro che si presentano mettono chiedono di non lavorare il sabato o la domenica - aggiunge -, richiesta impossibile nella ristorazione". Paradossalmente, precisa Zivieri, "abbiamo meno difficoltà a trovare personale in macelleria che in fattoria". Emerge "una forte mancanza di stimoli. All’inizio è normale sbagliare, ma bisogna pazientare e imparare. Non tutti sembrano capirlo".

I CUOCHI SONO SPARITI

71 ANNI: TORNO IN CUCINA In Riviera romagnola i turisti ci sono, ma manca il personale per condurre materialmente il lavoro. Chi può telefona a tutti i familiari, coinvolgendoli nelle mansioni più disparate, e ci sono imprenditori a capo dell’azienda che dopo decenni si ritrovano costretti a tornare a fare di nuovo gli aiuto cuochi, i baristi o i camerieri.

È il caso dell’ex presidente dell’Associazione degli albergatori di Cesenatico, Giancarlo Barocci (foto 7): "Lavoriamo 24 ore al giorno, io ho perso 10 chili, sono in cucina, nelle cantine e ovunque ci sia bisogno – racconta –. A 71 anni è dura, e in più c’è tutto il peso di dirigere l’impresa".

"SI GUADAGNA DI PIÙ

RIMANENDO A CASA"

A Monza, a fronte di ben 1200 euro per un apprendista o 1400 per un lavoratore esperto non c’è nessuno che accetti. "No, grazie, non ne vale la pena". Così si sentono rispondere i ristoratori, alla disperata ricerca di camerieri, cuochi e pizzaioli. "Non hanno voglia di sacrifici - analizza Vincenzo Butticè (foto 4), ristoratore - e poi reddito di cittadinanza disincentiva il lavoro. Ci vorrebbe un sistema alla francese che toglie il sussidio a chi rifiuta l’occupazione. In più si aggiungono tasse e contributi. Se pago gli straordinari 14 euro all’ora, al lavoratore ne vanno 8.9 netti, il resto sono tasse: non conviene".

"INSEGNI LORO IL LAVORO

POI SE NE VANNO"

Per completare gli organici della Nlv Service, storica azienda del settore termoidraulico a Milano, servirebbero almeno tre o quattro tecnici in più. Professionalità "difficilissime da trovare" mentre, d’altro lato, il boom dell’edilizia innescato dagli sgravi fiscali ha portato a un aumento vertiginoso delle commesse. Gli 8 dipendenti e gli artigiani che ruotano attorno alla ditta non sono più sufficienti.

Il titolare 58enne, Nunzio Pace (foto 9), nel settore da quando aveva 16 anni, ha iniziato un’attività parallela da insegnante, anche per reclutare fra gli studenti giovani da inserire in azienda. Ma "alla difficoltà nel trovare tra gli studenti giovani pronti a mettersi in gioco – spiega – si aggiungono anche altri fattori. I più intraprendenti, infatti, dopo qualche anno si mettono in proprio e aprono la loro impresa".

ABBIAMO ASSUNTO TUTTI

COSÌ C’È CONTINUITÀ

È una lieta variazione sul tema della precarietà dei lavoratori stagionali quella che hanno deciso di introdurre al bagno Doride di Marina di Carrara, uno dei pochi a tenere aperto anche nei mesi invernali. È stato siglato un accordo sindacale che dà importanti garanzie ai 30 dipendenti, a cominciare da un aumento in busta paga, ma anche dalla garanzia di essere richiamati da un anno all’altro. Normale per il titolare Claudio Santi (foto 6): "Noi crediamo molto nei nostri dipendenti, ne conosciamo l’importanza e per questo puntiamo su di loro – spiega -. Questi accordi ci sembrano una cosa dovuta”. Una ‘straordinaria normalità’ che per un settore dove i problemi sono all’ordine del giorno.