Venerdì 19 Aprile 2024

L’imperatore torna a Mosca Xi tende la mano a Putin "Tra noi rapporti stretti I russi ti voteranno ancora"

Il leader cinese dall’alleato, reduce dall’accusa di crimini di guerra della Corte dell’Aja. Sul tavolo la proposta di pace di Pechino. Il Cremlino: è interessante, siamo aperti ai negoziati

La Cina c’è, a fianco della Russia di Putin, anche se non è e non vuol essere coinvolta nella guerra d’invasione in Ucraina. È un’intesa strategica quella ribadita dalla prima visita all’estero di Xi – una tre giorni coi massimi onori che oggi porterà alla sigla di nuovi accordi – dopo la riconferma alla guida del gigante asiatico. Per Putin, che gongola, è una sponda importante. Per Xi, che guarda lontano, la riconferma di una scelta strategica cinica ma lucida in chiave antioccidentale: far dissanguare Russia e Occidente (via Ucraina) in una guerra sanguinosa e dispendiosa che allontani il focus Usa dall’Asia e dalla difesa di Taiwan e possa portare nel giro di qualche anno a una Russia stabile vassallo di Pechino in uno schieramento anti-capitalista. La proposta di pace cinese, che proposta di pace poi non è, resta sullo sfondo come specchietto per le allodole occidentali.

Accolto con il proverbiale tappeto rosso e dalla guardia d’onore all’aeroporto moscovita di Vnukovo per una visita, Xi Jinping si è goduto le strade tappezzate di manifesti di bevenuto e piene di bandierine dei due Paesi, mentre sulle bancarelle moscovite comparivano le matrioske con il presidente cinese. Poco meno di 4 ore dopo il suo arrivo, Xi è stato ricevuto al Cremlino da Vladimir Putin, con il quale ha conversato davanti a un caminetto di marmo bianco, come vecchi amici, per ben 4 ore e mezzo. Cosa si sono davvero detti, lo sanno solo loro, ma le dichiarazioni rilasciate alla stampa vibrano in sintonia.

"Entrambi i nostri Paesi stanno compiendo grandi sforzi per lo sviluppo e la prosperità. Sono fiducioso che con la nostra cooperazione e stretta interazione raggiungeremo sicuramente questi obiettivi: i nostri Paesi devono avere stretti rapporti" ha detto Xi che si è rivolto a Putin chiamandolo "caro amico" e dicendosi "certo che il popolo russo ti sosterrà alle elezioni presidenziali del 2024". Condanne dell’invasione, zero. Non meno amichevole il presidente russo, che ha rilanciato la proposta di pace cinese. "Come sai – ha detto Vladimir Putin durante l’incontro informale al Cremlino – noi siamo sempre pronti a negoziati. Ho letto attentamente il piano e sappiamo che procedi dai principi di giustizia e rispetto delle disposizioni fondamentali del diritto internazionale. Discuteremo sicuramente di tutte queste questioni, comprese le vostre iniziative, che rispettiamo incondizionatamente".

Meno magari il principio di integrità territoriale, pur ribadito nel piano e violato dall’invasione, ma quello cinese non è unpiano di pace, ma una posizione politica generica sul tema, e quindi Mosca ne seleziona le parti a lei più gradite, convinta che non porterà a una trattativa vera. A sera, lussuosa cena di gala con menù a sette portate e oggi tour de force delle delegazioni con i presidenti che firmeranno una dichiarazione congiunta "sull’approfondimento delle relazioni di partenariato globale e cooperazione strategica che entrano in una nuova era" e altri dieci accordi.

Da parte sua l’America è irritata e teme che oggi da Russia e Cina venga la proposta di un cessate il fuoco. "Se dovesse emergere la richiesta di una tregua in Ucraina – ha detto il portavoce della Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby – sarà inaccettabile perché non farebbe che ratificare l’occupazione ucraina da parte della Russia e dare altro tempo a Putin per equipaggiarsi, prepararsi e ricominciare le operazioni in un momento e luogo a sua scelta". Che la Cina possa presentare una richiesta di cessate il fuoco è stato sottolineato anche dal Segretario di Stato americano Antony Blinken, che ieri ha annunciato disco verde a un altro pacchetto di aiuti militari da 350 milioni di dollari a Kiev: "Il mondo non si faccia ingannare da alcuna mossa tattica della Russia sostenuta dalla Cina, visitare Putin dopo il mandato d’arresto della Corte penale internazionale dell’Aja, significa fornire una copertura diplomatica ai crimini di guerra russi". Ma Gli Stati Uniti non vogliono rompere con Pechino e stanno ancora pianificando la visita di Blinken in Cina, e per questo ritengono importante mantenere aperti i canali di comunicazione con Pechino. Nonostante l’intesa tra Russia e Cina sia sempre più cordiale.

Alessandro Farruggia