Venerdì 19 Aprile 2024

"L’immunità di gregge sale all’88%" Battiston e l’incubo variante Delta

Il fisico: mutazione aggressiva, più vaccinati per evitare gli ospedali in tilt

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È indispensabile giocare d’anticipo contro la variante Delta, fino al 60% più aggressiva della variante Alfa, e una delle strategie principali è accelerare il più possibile con le vaccinazioni: a causa della maggiore trasmissibilità della variante, la soglia per ottenere l’immunità di gregge si alza avvicinandosi all’88%. A rilevarlo è il fisico Roberto Battiston (a destra), dell’Università di Trento, coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con Agenas.

"Poiché la variante Delta è il 60% più contagiosa della Alfa, è necessario raggiungere una percentuale più alta di vaccinati", dice il fisico, che fin dall’inizio della pandemia sta seguendo l’andamento della situazione in Italia. "In questo modo, anche se a settembre la Delta dovesse essere dominante, non sarà pericolosa per la sanità pubblica", osserva. "Anche alla luce dei dati dell’Inghilterra, la campagna di vaccinazione potrà contenere l’impatto della variante Delta nella misura in cui il numero di persone completamente vaccinate (seconda dose) sarà elevato (oggi è il 26%). Molto probabilmente – prosegue – sarà una corsa contro il tempo, come è stata quella, vinta, che ci ha permesso di contenere la variante Alfa, dominante da fine febbraio-inizi di marzo".

Finora oltre il 50% della popolazione è stato vaccinato con almeno una dose e si stima che i guariti non vaccinati siano il 10-15%: di conseguenza circa il 65% degli italiani ha una copertura immunologica più o meno buona: "È un numero molto alto che ci sta proteggendo bene dalla variante Alfa e siamo in una condizione simile a luglio 2020, con l’enorme vantaggio di avere la protezione del vaccino".