Limite di 4 persone al tavolo, le Regioni "sorprese" dal governo. Oggi vertice tecnico

La regola, e la sua interpretazione, al centro del pasticcio che lascia col fiato sospeso i ristoratori in zona bianca. Lo stop del ministro Speranza criticato dal centro destra. Ma anche i suoi sottosegretari: "sia rivisto"

Ristoranti in zona bianca (Ansa)

Ristoranti in zona bianca (Ansa)

Roma, 3 giugno 2021 - La discussione tra governo e Regioni sul limite dei 4 posti a tavola nei ristoranti anche in zona bianca riprende stamani con un tavolo tecnico, dove sarà affrontata ancora la questione relativa alla regola, e alla sua interpretazione, ma si affronteranno anche altri dettagli riguardo le zone bianche, fanno sapere fonti di governo. Le Regioni erano rimaste "sorprese", visto il clima collaborativo, per l'interpretazione della regola "in maniera autonoma" da parte del governo. 

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Le Regioni, nelle linee guida, avevano rilanciato le tavolate, e il silenzio del Cts sembrava essere una concessione, ma in seguito è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza con una precisazione che ha frenato gli entusiasmi: "nelle attività dei servizi di ristorazione, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi". Una precisazione piombata come un macigno sui programmi della ristorazione che aspettava con ansia la zona bianca e le sue aperture. Un'interpretazione troppo restrittiva, avrebbero fatto notare subito le Regioni. 

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Poi lunedì sera le interlocuzioni tra il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, sembravano rianimare la speranza di una risoluzione del problema sull'interpretazione: il limite massimo di 4 persone, salvo che si tratti di conviventi, si dovrebbe applicare 'solo in zona gialla' (art. 27 DPCM 2 marzo 2021). Quindi in zona bianca secondo, questa l'interpretazione dell'ufficio legislativo del Ministero per gli Affari regionali, questa restrizione dovrebbe intendersi superata.

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"L'ipotesi del limite di 4 al chiuso non è stata proposta ufficialmente alle Regioni e non trova riscontro. Nelle interlocuzioni ieri sera (lunedì, ndr) si è fatto presente che, considerato come le decisioni assunte sino ad ora (linee guida in primis) siano sempre state condivise in un clima assolutamente collaborativo e di rispetto istituzionale, ha sorpreso che l'interpretazione del governo sul tema sia avvenuta in maniera autonoma", hanno fatto sapere martedì le fonti delle Regioni.

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E anche diverse componenti del centrodestra hanno contestato l'interpretazione restrittiva della regola. Da Salvini a Gasparri, l'invito a Speranza è "di evitare la ridicola limitazione dei quattro a tavola al ristorante che almeno nelle zone bianche non ha più senso", ha detto ieri ai cronisti il leader della Lega. Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha parlato di "una misura francamente eccessiva e illogica, per cui auspico che venga cancellata immediatamente per non creare ulteriori difficoltà ai ristoratori già pesantemente penalizzati''.

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Favorevole a rivedere il limite dei 4 a tavola nelle zone bianche anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: "Dobbiamo dare assolutamente delle prospettive ai cittadini e bisogna considerare in maniera diversa le zona gialle da quelle bianche. Almeno per i ristoranti all'aperto in zona bianca si arrivi a togliere il vincolo del limite massimo di quattro persone al tavolo: sarebbe un primo segnale di distensione". Inoltre il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ieri ospite a 'Un Giorno da Pecora' su Radio1, ha detto: "Ora il limite è fissato a quattro, per maggior sicurezza, ma spero che venga presto rivisto perché è chiaramente molto restrittivo. Io sono tra quelli che era per l'aumento dei posti a tavola, francamente li aumenterei a 8-10, e poi liberalizzerei dai primi di luglio, quando dovremmo avere oltre i 30milioni di persone con la prima dose del vaccino fatta".

Anche la Coldiretti protesta: il limite dei posti a tavola è una misura di sicurezza che ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani dopo mesi di lockdown e pesa però anche sugli incassi della ristorazione, dopo la perdita di 41 miliardi nell'anno della pandemia.